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Diabete, ecco il primo GLP-1 che si prende per bocca. Lilly: favorevoli risultati dei trial

Orforglipron ha evidenziato profili di efficacia e sicurezza comparabili con i farmaci iniettabili della stessa classe

La gestione del diabete di tipo 2 sta facendo enormi progressi negli ultimi anni, grazie a terapie innovative che migliorano il controllo glicemico e promuovono la perdita di peso. Tuttavia, una delle sfide principali per molti pazienti rimane l’accettazione dei trattamenti iniettabili, percepiti spesso come invasivi e poco pratici. Un farmaco GLP-1 da prendere per bocca rappresenta una svolta per queste persone, eliminando la necessità di siringhe o dispositivi di somministrazione. La possibilità di assumere una compressa da mandare giù bevendo un bicchiere d’acqua, e disporre di una terapia di efficacia comparabile ai farmaci iniettabili, è una bella comodità, azzera il disagio psicologico e fisico. Inoltre, la semplicità della terapia orale favorisce una migliore aderenza al trattamento, un aspetto cruciale per il successo terapeutico, soprattutto in condizioni croniche come il diabete di tipo 2. Questa straordinaria novità potrebbe non solo migliorare la qualità di vita dei pazienti, ma anche ampliare l’accesso a trattamenti avanzati su scala globale.

A catturare l’attenzione del mondo scientifico è in questi giorni il farmaco Orforglipron, una compressa da assumere una volta al giorno che promette di rivoluzionare il trattamento del diabete di tipo 2. Si tratta del primo farmaco orale della classe GLP-1 RA (Glucagon-Like Peptide-1 Receptor Agonist), alternativo alle formulazioni iniettabili che sono state per lungo tempo lo standard terapeutico. Secondo i dati dello studio clinico di Fase 3 Achieve-1, annunciati da Lilly, Orforglipron ha dimostrato una notevole efficacia:

– Riduzione dell’emoglobina glicata (A1c) fino all’1,6%.

– Perdita di peso significativa, con una media di 7,2 kg.

– Buona tollerabilità, con effetti collaterali lievi (come nausea e disturbi digestivi).

David A. Ricks, Presidente e Amministratore Delegato di Lilly, si è detto entusiasta dei risultati ottenuti: “Achieve-1 – ha scritto – è il primo di sette studi di Fase III che esaminano la sicurezza e l’efficacia di Orforglipron in persone affette da diabete e obesità. Siamo lieti di constatare che il nostro ultimo farmaco a base di incretine soddisfi le nostre aspettative in termini di sicurezza e tollerabilità, controllo del glucosio e perdita di peso, e attendiamo con ansia la lettura di ulteriori dati nel corso dell’anno”.

La portata di questa innovazione non si limita ai dati clinici. Orforglipron ha il potenziale per essere facilmente prodotto e distribuito su scala globale, facilitando l’accesso alle terapie per milioni di persone. Con il diabete di tipo 2 che, secondo le stime dell’International Diabetes Federation, potrebbe raggiungere 760 milioni di adulti entro il 2050, il bisogno di farmaci innovativi è più urgente che mai.

La straordinarietà di Orforglipron non risiede solo nella sua efficacia, ma anche nella sua capacità di ottenere il massimo gradimento dai pazienti in virtù della praticità. Secondo Elias Khalil, Presidente e Amministratore Delegato Italy Hub di Lilly, più del 75% dei pazienti con diabete di tipo 2 preferisce i farmaci da prendere per bocca rispetto a quelli iniettabili. “Orforglipron rappresenta una conferma della responsabilità dell’azienda in quest’area terapeutica – spiega Khalil – posizionandosi come potenziale alternativa, con un profilo di efficacia e sicurezza alla pari dei trattamenti iniettabili della stessa classe”.

I risultati completi dello studio saranno presentati all’85ª edizione delle Scientific Sessions dell’American Diabetes Association e successivamente pubblicati su una rivista peer-reviewed, contribuendo a consolidare la credibilità scientifica di questa molecola innovativa.

Ma il viaggio di Orforglipron non si ferma qui. Il farmaco è attualmente in valutazione per la gestione del peso nell’ambito del programma Attain, e la richiesta di approvazione regolatoria per questa indicazione è prevista entro la fine dell’anno. Per il trattamento del diabete di tipo 2, invece, l’approvazione è attesa nel 2026.

In un contesto dove il diabete, e il sovrappeso, continuano a rappresentare un inconveniente assai diffuso, la disponibilità di farmaci come Orforglipron potrebbe segnare una svolta radicale. “Se approvato, potrebbe essere facilmente prodotto e lanciato su larga scala per essere utilizzato dalle persone di tutto il mondo,” sottolinea Ricks.

Con il suo innovativo approccio, Orforglipron non solo migliora il controllo glicemico, ma offre pure una maggiore flessibilità e facilità d’uso rispetto alle terapie iniettabili. Questi vantaggi pratici e psicologici potrebbero incrementare la compliance terapeutica, contribuendo a un miglioramento complessivo della qualità della vita dei pazienti. La rivoluzione nel trattamento del diabete di tipo 2 è solo agli inizi, e Orforglipron rappresenta un esempio tangibile di come la ricerca farmaceutica stia cambiando il panorama delle terapie disponibili.

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