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Diabetologo manager della multi-cronicità. Stati Generali del diabete, i passaggi legislativi

Si sono tenuti oggi a Roma, presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), gli Stati Generali del Diabete. Sotto i riflettori, nella prestigiosa sede di Villa Lubin, un modello di assistenza che sappia guardare avanti. Questo incontro ha visto il coinvolgimento di importanti attori del settore, tra cui la Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI), le società scientifiche di punta (AMD – SID) e l’Intergruppo Parlamentare Obesità, Diabete e Malattie Croniche Non Trasmissibili. La necessità di affrontare la complessa realtà della multi-cronicità è emersa subito come una questione prioritaria.

Il diabete colpisce oltre 4 milioni di italiani e la sua prevalenza è in crescita, raggiungendo attualmente il 7% della popolazione. Con le proiezioni che indicano che entro il 2030 circa 640 milioni di persone nel mondo saranno affette da questa malattia, il tempo per un cambio di paradigma è ora. Il diabete non è solo una malattia “isolata”, ma si associa a una serie di complicanze gravi che richiedono un approccio globale. Durante gli Stati Generali, è stata sottolineata l’importanza di una semplificazione della Nota 100 di AIFA, che garantirebbe un accesso più rapido ed efficace alle terapie per i pazienti diabetici.

Aggiornamento dei Lea
In questo contesto, è emerso il bisogno di un aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che dovrebbe rispondere meglio alle esigenze delle persone affette da diabete. Tra le proposte avanzate, vi è l’adeguamento della tariffa per la “visita diabetologica” e il reinserimento di prestazioni fondamentali come l’esame del fondo oculare e la fotografia digitale del fondo per la retinopatia, da erogare in regime di esenzione per i pazienti diabetici.

Attività fisica come terapia
Un altro punto cruciale sollevato dagli esperti è il riconoscimento dell’attività fisica come uno strumento terapeutico fondamentale. La creazione di una rete dedicata per la gestione della sindrome del piede diabetico è stata identificata come un’ulteriore necessità, così come la disponibilità di fondi per attuare uno screening del diabete tipo 1 su scala nazionale. Queste misure sono essenziali per affrontare una patologia che, da sola, assorbe circa l’8% del budget sanitario totale e rappresenta la prima causa di complicanze gravi, come quelle cardiovascolari, renali, oculari e a carico degli arti inferiori.

Profili professionali
Renato Brunetta, Presidente del CNEL, ha messo in evidenza la complessità della gestione del diabete sotto il profilo socioeconomico, ammettendo che questa affezione richiede un approccio multidisciplinare. “Parliamo di una patologia grave e diffusa, difficile da gestire – ha detto tra l’altro il professor Brunetta – con una molteplicità di ricadute sulla persona che ne è affetta”. Il CNEL sta lavorando a un disegno di legge delega che consideri non solo il settore sanitario, ma anche la formazione, il lavoro, lo sport e la corretta alimentazione. L’obiettivo è quello di far convergere l’impegno di ministeri, istituzioni, mondo della ricerca e corpi intermedi.

Un cambio di paradigma
La Presidente della FeSDI e della Società Italiana di Diabetologia (SID), Raffaella Buzzetti, ha sottolineato la necessità di un cambio di paradigma nella gestione della salute delle persone con diabete. “È necessario passare da un approccio centrato sulla malattia a un modello di gestione della salute”, ha spiegato, evidenziando il ruolo centrale del diabetologo come primo referente clinico nella preservazione della salute. Questo nuovo modello dovrebbe favorire un approccio integrato e personalizzato, in cui il diabetologo collabora attivamente con altri specialisti quando necessario.

Interventi legislativi
Riccardo Candido, Presidente AMD, ha evidenziato che solo il 30% delle persone con diabete ha accesso a cure specialistiche, cruciali per l’accesso all’innovazione terapeutica. La senatrice Daniela Sbrollini, Co-Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, Diabete e Malattie Croniche Non Trasmissibili e Vicepresidente della X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro e Previdenza Sociale del Senato, ha dichiarato: “Siamo fortemente impegnati, anche attraverso l’impulso legislativo, rispetto all’emergenza che oggi il diabete rappresenta per il nostro sistema sanitario”. Roberto Pella, Co-Presidente dello stesso Intergruppo, ha aggiunto: “Il diabete, come l’obesità, comporta gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto e di chi si prende cura di loro”. Le riforme in atto mirano a ridisegnare l’assetto dei servizi e della presa in carico dei pazienti.

Gli Stati Generali del Diabete, edizione 2025 coordinata da Federico Serra, si sono confermati un’importante piattaforma di discussione per affrontare il crescente problema della multi-cronicità e per delineare un futuro migliore per le persone affette da diabete in Italia. È auspicabile che i rappresentanti delle istituzioni, insieme a professionisti del settore ed esponenti della società civile e del volontariato, si adoperino in sinergia per garantire un’assistenza di qualità accessibile a tutti, promuovendo un modello di assistenza integrata, interdisciplinare e personalizzata.

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