La sanità pubblica Italiana è endemicamente senza risorse. Molto spesso però le risorse ci sono ma vengono spese male o impropriamente, come nel caso emerso da un’indagine della FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti). I dati raccolti dalla federazione indicano che il 50% dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale, il motivo? Sono soli, non c’è nessun familiare o badante in grado di assisterli a casa.
Giornali e televisioni sono piene di immagini di pronto soccorso stracolmi con decine di pazienti ammassati in salette e corridoi in attesa di un posto in reparto. Questo perché la sanità pubblica Italiana è endemicamente senza risorse. Molto spesso però le risorse ci sono ma vengono spese male o impropriamente, come nel caso emerso da un’indagine della FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).
I dati raccolti dalla federazione indicano che il 50% dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale, il motivo? Sono soli, non c’è nessun familiare o badante in grado di assisterli a casa. A causa delle carenze del sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari poco attrezzati alla presa in carico di questi pazienti, il peso ricade indebitamente sulla sanità pubblica.
L’indagine condotta da FADOI ha coinvolto 98 strutture sanitarie in tutta Italia ha messo in luce come la data di dimissioni indicata dal medico a quella effettiva di uscita passa oltre una settimana nel 26,5% dei casi, da 5 a 7 giorni nel 39,8% dei pazienti, mentre un altro 28,6% sosta dai due ai quattro giorni più del dovuto. Le motivazioni sono diverse: il 75,5% dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale perché non ha nessun familiare o badante in grado di assisterli in casa, mentre per il 49% non c’è possibilità di entrare in una Rsa.
Il 64,3% protrae il ricovero oltre il necessario perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel territorio mentre il 22,4% ha difficoltà ad attivare l’Adi. Considerando che i ricoveri nei reparti di medicina interna sono circa un milione l’anno e che almeno la metà di questi sono over 70. E tenendo poi conto che ben più del 50% di questi prolunga mediamente di una settimana il ricovero oltre le necessità sanitarie, in tutto sarebbero 2,1 milioni le giornate di degenza in eccesso. Un numero che influisce non poco sull’intasamento degli ospedali e che considerando il costo medio di una giornata di degenza, pari a 712 euro secondo i dati Ocse, fanno in totale un miliardo e mezzo l’anno di spesa che si sarebbe potuta investire in vera assistenza sanitaria.
Una mole mastodontica di denaro che potrebbe essere investita nel sistema socio-assistenziale per gli anziani garantendo quindi un servizio per gli anziani soli e liberando letti di degenza e operatori sanitari da una mole di lavoro che non gli spetterebbe.
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