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Fake news e disinformazione: una minaccia alla salute dei nostri piccoli

Quando si parla di salute il pericolo dietro l’angolo è rappresentato dalle informazioni scorrette che possono veicolate, soprattutto attraverso il web. Quando ci si affida ai social il pericolo ha un nome: fake news, sinonimo di disinformazione.

L’impatto delle fake news in sanitario è imponente. In un ambito come l’assistenza e la cura in campo pediatriaco, la diffusione di informazioni scorrette, specialmente attraverso i social network, rischia di compromettere l’aderenza alle linee guida e la gestione ottimale di febbre e dolore dei bambini.

Contrastare la disinformazione, fornendo strumenti concreti ai genitori e agli operatori sanitari affinché possano evitare azioni scorrette, è una delle priorità emerse dal dibattito che si è tenuto a Bologna lo scorso 23 novembre. Evento organizzato da Motore Sanità.

Come ha spiegato Valeria Scialpi, Segretario Provinciale FIMP Bologna, molti genitori si affidano all’automedicazione e non chiedono un consiglio mirato al pediatra. “La febbre è sicuramente la causa più frequente di consultazione pediatrica. Studi italiani ed internazionali evidenziano che i genitori percepiscono come pericolosa la febbre alta (>70%), desiderano trattarla sempre farmacologicamente (90%) ma solo il 50% circa si preoccupa degli eventuali effetti collaterali dei farmaci impiegati”.

“Le linee guida sulla gestione della febbre e del dolore – ha proseguito la dottoressa Scialpi – concordano sulla necessità di valutare attentamente il livello di discomfort del bambino come indicazione ad una terapia farmacologica della febbre. Il dolore, invece, deve essere sempre trattato con terapia analgesica. I farmaci per il trattamento di febbre e dolore indicati dalle linee guida sono il paracetamolo e l’ibuprofene, entrambi efficaci su tutti e 2 i sintomi ma con maggiori precauzioni nell’uso dell’ibuprofene che è un Fans (farmaco antinfiammatorio non steroideo) e come tale deve essere prescritto da un medico”.

Ecco le raccomandazioni della pediatra, dunque: “Guardiamo il bambino e non il termometro, curiamo sempre il dolore e, se la febbre causa malessere, usiamo i farmaci secondo le indicazioni fornite dal nostro pediatra”.

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