Efficacia e sicurezza garantite, accesso sostenibile alle cure e scelta consapevole. Questi sono i principi attorno ai quali gravita il mondo dei farmaci equivalenti, che sono stati al centro del convegno organizzato da Motore Sanità, a Perugia, lo scorso 3 luglio, dove gli stakeholder hanno discusso azioni concrete per aumentarne l’uso, riducendo i costi per i cittadini e migliorando l’accesso alle cure
Chiara Calzoni, vicesegretario FIMMG Perugia, che abbiamo intervistato per Mondosanità, ha dato a ciascun principio un significato oggettivo. Efficacia e sicurezza garantite per dire che i farmaci equivalenti contengono lo stesso principio attivo, nella stessa quantità e forma farmaceutica, dei farmaci di marca, sono sottoposti agli stessi rigorosi controlli di qualità e sicurezza, garantendo la stessa efficacia terapeutica. Accesso sostenibile alle cure per dire che utilizzare farmaci equivalenti contribuisce a rendere i trattamenti più accessibili, soprattutto per i pazienti con patologie croniche che necessitano di terapie a lungo termine. Questo può migliorare l’aderenza al trattamento e i risultati clinici complessivi. E, infine, scelta consapevole: informare e educare i pazienti sulle caratteristiche e i benefici dei farmaci equivalenti li rende partecipi e consapevoli nelle decisioni riguardanti la loro salute. “La fiducia nei farmaci equivalenti può essere aumentata con una maggiore trasparenza e comunicazione chiara da parte dei professionisti sanitari” le parole della dottoressa Calzoni.
Rispetto all’uso dei farmaci equivalenti, che cosa rileva nella provincia di Perugia?
“Nel 2024, la provincia di Perugia ha registrato un aumento significativo nell’uso dei farmaci equivalenti con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. I dati mostrano che gli sforzi per promuovere l’adozione di farmaci equivalenti stanno portando a un cambiamento positivo nelle abitudini di consumo dei cittadini perugini, contribuendo alla riduzione della spesa farmaceutica complessiva e migliorando l’accessibilità ai trattamenti. La crescita di cui parliamo è stata favorita da diverse iniziative e campagne di sensibilizzazione mirate a informare i cittadini sui benefici dei farmaci equivalenti, sia in termini di efficacia che di risparmio economico”.
Un dato confortante… ma esistono ancora delle resistenze. Di che si tratta?
“Molti pazienti ritengono che i farmaci equivalenti non siano efficaci quanto quelli di marca. Questo è spesso dovuto a pregiudizi e disinformazione, nonostante studi dimostrino che gli equivalenti abbiano la stessa efficacia e sicurezza dei farmaci originali. I pazienti, inoltre, tendono ad avere maggiore fiducia nei marchi noti e stabiliti. Alcuni pazienti associano il prezzo inferiore a una qualità inferiore. La raccomandazione del medico o del farmacista ha un forte impatto sulle scelte dei pazienti. Se i professionisti sanitari non promuovono attivamente l’uso di farmaci equivalenti, i pazienti possono essere riluttanti a utilizzarli. I pazienti spesso non sono sufficientemente educati riguardo al fatto che questi farmaci sono soggetti agli stessi rigorosi controlli di qualità e sicurezza dei farmaci di marca. Eventuali esperienze negative pregresse con farmaci equivalenti possono rafforzare la diffidenza dei pazienti, anche se tali esperienze possono essere dovute a fattori indipendenti dalla qualità del farmaco stesso”.
Quali azioni possono essere intraprese per affrontare tali resistenze?
“È cruciale un maggiore impegno nella comunicazione e nell’educazione dei pazienti da parte delle istituzioni sanitarie e dei professionisti della salute, affinché si diffonda una migliore comprensione dei benefici e della sicurezza dei farmaci equivalenti”.
Quali sono le proposte di Fimmg per ampliare la penetrazione dell’equivalente nel mercato?
“Realizzare campagne di sensibilizzazione per informare i pazienti sull’efficacia, la sicurezza e i benefici economici dei farmaci equivalenti, che possono essere condotte attraverso media tradizionali, social media e presso le strutture sanitarie. Distribuire opuscoli, video e altre risorse informative nelle farmacie e negli studi medici per spiegare le caratteristiche dei farmaci equivalenti. Organizzare corsi di aggiornamento e workshop per medici, farmacisti e altri professionisti sanitari, per aggiornarli sulle evidenze scientifiche relative ai farmaci equivalenti e incoraggiarli a prescriverli e raccomandarli. Integrare le linee guida cliniche con raccomandazioni specifiche sull’uso di farmaci equivalenti, promuovendo la loro prescrizione come prima scelta nei casi appropriati. Stabilire politiche che favoriscano la rimborsabilità dei farmaci equivalenti e incentivare economicamente i pazienti ad optare per questi farmaci, ad esempio attraverso la riduzione del co-pagamento. Implementando queste azioni in modo coordinato, è possibile aumentare significativamente la penetrazione dei farmaci equivalenti nel mercato, contribuendo a ridurre i costi sanitari e a garantire un accesso più ampio ai trattamenti per i pazienti”.
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