Ancora diffidenza e poca informazione attorno al farmaco equivalente. Lo dimostrano gli incontri che vengono organizzati sul tema, con gli esperti – medici di famiglia, farmacisti, associazioni di pazienti – e che rivelano che ci sia ancora molto da fare sul fronte della comunicazione e dell’informazione.
Sono meno costosi e possono contribuire ad un miglioramento dell’aderenza terapeutica, soprattutto nei malati cronici. Stiamo parlando dei farmaci equivalenti che rispetto ai farmaci di marca sono diversi solo per il nome. Perché di fatto il principio attivo curante è lo stesso.
Ma allora perché i farmaci equivalenti non “decollano”? Perché i cittadini scelgono di acquistare il farmaco di marca per curare le proprie malattie invece che i farmaci a basso costo (ma non per questo di efficacia minore)? Lo abbiamo chiesto ai microfoni di Mondosanità a Nadia Storti, Direttore Generale AST – Azienda sanitaria territoriale di Ancona.
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