Due giovani, una ragazza e un ragazzo, mettono la loro faccia per dire al mondo intero che l’Aids si può prevenire usando le precauzioni e il buon senso durante i rapporti sessuali, che bisogna stare in guardia perché l’infezione da Hiv, responsabile dell’Aids, continua ad essere una realtà.
Che la prevenzione passa anche attraverso i test rapidi. E che si può parlare molto di più di Hiv-Aids tirando un calcio al pregiudizio (https://m.youtube.com/watch?v=EjWIVBtRdWU&t=2s).
Di Hiv-Aids si dovrebbe parlare tutto l’anno, ma il momento in cui si accendono i riflettori sul tema è il 1° dicembre, in occasione della giornata mondiale per la lotta all’Aids che si celebra ogni anno nelle piazze e negli ospedali in cui si organizzano momenti di sensibilizzazione e di informazione.
Anche le città italiane hanno portato il messaggio della prevenzione proiettando sui monumenti più celebri il simbolo del fiocco rosso e della solidarietà.
I dati dell’Hiv-Aids parlano di una malattia che continua a mietere vittime.
Secondo le stime del 2020 si registrano 1.303 nuove diagnosi di infezione da Hiv in Italia, pari a 2,2 nuovi casi per 100.000 residenti, e di una media di 3,3 casi per 100.000 residenti per i Paesi dell’Unione europea. L’incidenza più elevata di nuove diagnosi si riscontra nella fascia di età 25-29 anni, mentre è in calo il numero di nuove diagnosi fra gli stranieri.
È in aumento invece la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione: ben 2 casi su 3 per gli uomini eterosessuali e più della metà dei casi per le donne sono stati diagnosticati tardivamente.
E poi circa 500 persone muoiono ogni anno in Italia a causa dell’Aids.
Il 1° dicembre di ogni anno si è celebrata la giornata mondiale per la lotta all’Aids, un’occasione importante per riportare l’attenzione su questo tema e in generale sulle malattie sessualmente trasmissibili.
La costante presenza di numerosi casi di diagnosi tardive, con il conseguente aumento del rischio di ospedalizzazione e comparsa di malattie Hiv correlate, necessita di mantenere viva l’attenzione sulla prevenzione e la diagnosi precoce.
Una delle realtà associative attive sul territorio e in particolare a Torino è Arcobaleno Aids, in prima fila tutto l’anno per portare il messaggio della prevenzione e della solidarietà.
Arcobaleno Aids partecipa attivamente a gruppi di lavoro nazionali sulle tematiche dell’Hiv/Aids e aderisce alla campagna internazionale U=U (undetectable=untransmittable che significa non rilevabile=non trasmissibile) che ha come obiettivo il far conoscere che le persone sieropositive che hanno la carica virale non rilevabile e prendono la terapia secondo la prescrizione del medico non trasmettono l’Hiv ai loro partner sessuali.
Una certezza scientifica che, se conosciuta, contribuirà a ridurre stigma e discriminazione.
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