Il pronto soccorso da sempre è stato un luogo importantissimo e ora lo è ancora di più.
In questo 2020 segnato dalla Pandemia di Covid-19 i mass-media hanno abituato la popolazione a creare una correlazione tra Covid-19 e posti di terapia intensiva.
La sanità sotto stress da Covid-19 però non è soltanto fatta dagli, seppur estremamente importanti, reparti di terapia intensiva e sub-intensiva ma anche e soprattutto dai pronto soccorso.
Questi reparti sono stati travolti dalle centinaia di migliaia di casi Covid-19, o presunti Covid-19, mentre si dovevano destreggiare nell’accogliere tutti i pazienti che necessitavano di cure mediche di altro tipo.
“Il tema dei pronto soccorso è abbastanza trascurato – afferma Gabriele Savioli, Medico Strutturato Dipartimento Medicina Intensiva Policlinico San Matteo Pavia e Membro Consiglio Direttivo Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza – quando se ne parla lo si fa in maniera frammentata senza quindi fornire un’immagine corretta.
Il sovraffollamento del pronto soccorso non è un tema nuovo o una problematica causata dal Covid-19, ma un problema che da decenni il SSN si trascina”.
Una problematica che è stata esacerbata da tutti i protocolli e le procedure che le strutture sanitarie devono applicare per evitare il diffondersi della pandemia.
“Il sovraffollamento nasce dallo squilibrio tra la richiesta di cure urgenti e l’offerta di cure urgenti – sottolinea Savioli – questo vuol dire che è affollato quando l’ospedale stesso è affollato.
Con il Covid-19 tutti i processi del pronto soccorso si sono moltiplicati – prosegue l’esperto – perché a tutto ciò che svolgeva si sono aggiunti i lavori necessari per la diagnosi e la cura propri dell’infezione da Covid-19”.
Solo dal punto di vista preventivo si sono dovuti aggiungere moltissimi, e spesso lunghi, processi come la vestizione e la svestizione di tutti i DPI e la disinfezione dei macchinari e degli ambienti.
“Inoltre – aggiunge Savioli – bisogna aggiungere anche tutto il tempo da dedicare ai pazienti Covid-19, che necessitano di accudimento visto che sono completamente isolati dal mondo esterno e il medico.
Tutte queste pratiche comportano un superlavoro per i medici che determinano una dilatazione dei tempi ed un maggiore sovraffollamento nei pronto soccorso”.
Tutto questo accade inoltre in un sistema endemicamente sotto-finanziato ed in costante carenza di personale di tutti i tipi.
“Il Covid-19 ha praticamente raddoppiato il lavoro dei pronto soccorso – conclude Savioli – ma se con enormi sacrifici il personale può lavorare il doppio non è possibile raddoppiare istantaneamente anche tutti i macchinari necessari al corretto e veloce svolgimento delle attività del pronto soccorso”.
I pronto soccorso sono anche un luogo fondamentale dove combattere la violenza contro le donne.
Vediamo insieme come: https://mondosanita.it/la-violenza-di-genere-al-tempo-del-covid/