I minori italiani continuano ad affrontare un rischio significativo di fumo, nonostante numerosi sforzi per frenare l’abitudine. Secondo gli ultimi dati del Global Youth Tobacco Survey (GYTS), un numero inquietante di 13-15 anni in Italia ha usato sigarette, sigarette elettroniche o prodotti di tabacco riscaldati (HTP) nell’ultimo mese.
I minori italiani continuano ad affrontare un rischio significativo di fumo, nonostante numerosi sforzi per frenare l’abitudine. Secondo gli ultimi dati del Global Youth Tobacco Survey (GYTS), un numero inquietante di 13-15 anni in Italia ha usato sigarette, sigarette elettroniche o prodotti di tabacco riscaldati (HTP) nell’ultimo mese. Incredibilmente, quasi uno su tre ha fumato una sigaretta “tradizionale” almeno una volta nella loro vita.
Ciò che è ancora più preoccupante è che il sondaggio Gyts ha registrato una percentuale più elevata di utenti femminili rispetto agli utenti di sesso maschile in tutti i prodotti. Ciò segna un cambiamento rispetto agli anni precedenti in cui gli adolescenti maschi in genere rappresentavano più abitudini di fumo.
Il sondaggio Gyts ha anche scoperto che l’esposizione degli studenti al fumo passivo, sia a casa che a scuola, è allarmante. Nonostante il decreto “Tabacchi” del 2016 che impone sanzioni per la non conformità con il divieto delle vendite ai minori, il 25% dei bambini di 13-15 anni ha riferito di acquistare sigarette direttamente dai tabaccheri. Inoltre, il 14% ha dichiarato di aver acquistato sigarette elettroniche o HTP direttamente dai rivenditori.
Tra gli attuali fumatori che hanno tentato di acquistare sigarette in una tabaccheria, il 73% ha riferito di non essere stato rifiutato a causa della loro età. Questi risultati evidenziano la necessità di un’applicazione più severa delle leggi e dei regolamenti esistenti che circondano la vendita di prodotti del tabacco ai minori.
Valentina Minardi del National Center for the Prevention of Diseases e la promozione della salute (CNAPPS) ha sottolineato che questi numeri indicano che gli adolescenti dovrebbero essere monitorati per il loro uso di tutti i prodotti di nicotina sul mercato, non solo le sigarette tradizionali.
I dati del sondaggio evidenziano anche un gradiente nord-sud nell’esposizione al fumo passivo, con le regioni meridionali dell’Italia che hanno livelli più allarmanti di esposizione. Ciò è particolarmente vero per l’esposizione negli ambienti scolastici.
Sebbene la percentuale di attuali fumatori tra i minori italiani sia diminuita negli ultimi dieci anni, è chiaro che le abitudini di fumo rappresentano ancora una minaccia significativa per la salute degli adolescenti. Anche l’uso di sigarette elettroniche e HTP tra gli adolescenti è motivo di preoccupazione.
Per combattere queste tendenze, è essenziale un’applicazione più severa delle leggi che vietano la vendita di prodotti del tabacco ai minori. L’aumento delle campagne di istruzione e sensibilizzazione mirate a minori e genitori potrebbe anche aiutare a ridurre le abitudini di fumo tra i giovani italiani.
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