Da quanto emerge dallo studio “Profili sul cancro per paese: Italia 2023” l’incidenza e la mortalità per patologia tumorale in Italia sono inferiori rispetto alla media dell’UE; inoltre, si registra un graduale declino della mortalità. Secondo l’analisi pubblicata dalla Commissione europea e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) i tassi di mortalità prevenibile in Italia sono scesi da 56.8 per 100mila abitanti nel 2011 a 48.5 per 100mila abitanti nel 2018.
La sanità per quanto depauperata di risorse e vilipesa da un’opinione pubblica sfiduciata dalle capacità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) continua ad essere un’eccellenza del nostro paese. Sono molti gli ambiti nei quali il SSN riesce a rivaleggiare con nazioni europee in grado di spendere molto più dell’Italia. Una di esse è la cura del cancro. Infatti, da quanto emerge dallo studio “Profili sul cancro per paese: Italia 2023” l’incidenza e la mortalità per patologia tumorale in Italia sono inferiori rispetto alla media dell’UE; inoltre, si registra un graduale declino della mortalità. Secondo l’analisi pubblicata dalla Commissione europea e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) i tassi di mortalità prevenibile in Italia sono scesi da 56.8 per 100mila abitanti nel 2011 a 48.5 per 100mila abitanti nel 2018. Sfortunatamente però la differenza di genere è ancora molta, con tassi più elevati per gli uomini rispetto alle donne. Infatti nel periodo 2011-2018 è stata registrata una diminuzione dei tassi di mortalità prevenibile da 88.8 a 71.8 ogni 100mila abitanti per il sesso maschile e da 28.1 a 27.4 per il sesso femminile.
Negli anni è stata registrata una diminuzione, ma in misura più contenuta, anche per quanto riguarda la mortalità trattabile. Infatti, secondo lo studio della Ocse questo dato è passato da 28 a 26 per 100mila abitanti nel periodo 2011-2018, e con un divario di genere inferiore. I buoni risultati del servizio sanitario nazionale sono frutto di un lavoro che va avanti da anni incentrato nel creare un sistema di reti di cura per ridurre le disuguaglianze di accesso tra le regioni, e ha attivato percorsi per i pazienti al fine di garantire un’assistenza sanitaria olistica e multidisciplinare per tutti. I registri tumori locali coprono il 70% della popolazione italiana; inoltre è in fase di sviluppo un registro nazionale che raccoglie i dati dei registri regionali. Tutti questi numeri hanno nella realtà un impatto estremamente alto considerando che Si prevede che il numero di tumori diagnosticati aumenterà del 19,5% in Italia, passando da 382.670 nuovi casi nel 2020 a 457.824 nuovi casi nel 2040. In particolare, si stima che l’incidenza tra gli ‘over 65’ aumenterà di quasi il 40% entro il 2040, in linea con la media dell’Ue.
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