L’emergenza urgenza è un tema di grande rilevanza in Italia, dato il problema degli accessi impropri al pronto soccorso, e in Toscana il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha annunciato l’implementazione dei Presidi di Intervento Rapido (PIR), una nuova istituzione destinata a razionalizzare l’accesso alle cure riducendo i tempi di attesa dei codici bianchi.
I PIR sono stati concepiti per affrontare situazioni di natura sanitaria gestibile in ambulatorio, liberando così il pronto soccorso ingolfato di richieste che potrebbero essere trattate in modo più rapido e appropriato in un ambiente separato. “Questo istituto, complementare al pronto soccorso, è destinato a trasformare profondamente i criteri di accesso ai punti sanitari”, ha dichiarato il governatore nel presentare il progetto.
Sei di questi presidi sono già attivi in diverse località toscane: Figline e Incisa Valdarno (dove ha preso forma il progetto), Firenze (Torregalli), Empoli, Prato e Pistoia. I pazienti saranno classificati qui con i codici bianchi e verdi, avendo accesso a luoghi dedicati che permetteranno una gestione più efficiente delle casistiche clinicamente meno gravi. “Ciò che una volta comportava 12 ore di attesa al pronto soccorso, in mezz’ora si può risolvere al PIR”, ha sottolineato Giani, evidenziando l’efficacia, nelle intenzioni, di questa tipologia di approccio.
L’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, ha spiegato da parte sua che i presidi di intervento rapido non sono solo una novità, ma un vero e proprio progetto di riforma del sistema sanitario nella Regione Toscana. “I PIR stanno andando a regime, la loro funzione è prendere in carico situazioni di natura non emergenziale per cercare di evitare gli accessi impropri al pronto soccorso”, ha affermato Bezzini.
La sperimentazione prevede tre tipologie di PIR: il primo è il punto di Figline, ad accesso diretto; il secondo si svilupperà all’interno delle case di comunità di realtà fiorentine, pratesi, pistoiesi ed empolesi, dove la presa in carico sarà filtrata dalla medicina generale o dal numero unico 116117; infine, a Torregalli, opererà un ambulatorio medico-infermieristico affiancato al pronto soccorso, destinato a gestire situazioni di lieve entità.
L’obiettivo finale è dunque quello di migliorare l’accessibilità alle cure, ridurre i tempi di attesa e garantire una continuità nei percorsi assistenziali. La sperimentazione sarà cruciale per capire come questo modello potrà evolvere e adattarsi alle esigenze della popolazione. Dopo un periodo di rodaggio di sei mesi verrà effettuato un bilancio dell’iniziativa per valutare i risultati ottenuti.