In Italia, il picco dell’influenza stagionale è previsto tra la fine dell’anno e la prima settimana di gennaio. Questo è quanto affermano i ricercatori Nicolò Gozzi e Daniela Paolotti dell’Isi Foundation, l’Istituto per l’interscambio scientifico con sede a Torino che ha coordinato, su incarico dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), la valutazione della stagione 2024-2025 delle malattie respiratorie utilizzando specifici modelli matematici.
Le proiezioni appaiono coerenti con i primi dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che mostrano la diffusione attuale dei virus e più in generale delle sindromi simil-influenzali. Ad ogni modo, è bene sottolineare che queste analisi sono condizionate da alcune variabili, come il grado di copertura raggiunto dalla campagna di vaccinazione antinfluenzale, la trasmissibilità e la severità del sottotipo virale che prende il sopravvento. Questi fattori contribuiscono a generare un quadro mutevole, legato anche a come l’andamento delle complicanze andrà a gravare sul sistema ospedaliero.
L’influenza, comunemente percepita come una malattia stagionale di moderata gravità, può in realtà comportare gravi rischi per la salute, soprattutto per il sistema cardiovascolare. Un recente comunicato congiunto della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) e della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec) ha citato studi recenti secondo i quali l’influenza può aumentare fino a sei volte il rischio di infarto miocardico nella settimana successiva all’infezione. Questo rischio è particolarmente elevato negli anziani, raddoppiando la probabilità di eventi cardiovascolari acuti. Gli adulti ricoverati per influenza presentano nel 12% dei casi eventi acuti come insufficienza cardiaca o cardiopatia ischemica, fattori che contribuiscono significativamente all’aumento della mortalità.
I pazienti con patologie cardiache preesistenti o con un sistema immunitario compromesso sono maggiormente vulnerabili alle complicanze influenzali. Questi gruppi dovrebbero prestare particolare attenzione alla prevenzione, attraverso misure come la vaccinazione antinfluenzale.
Igienisti e cardiologi, attraverso le rispettive società scientifiche, hanno pubblicato un position paper che evidenzia la forte correlazione tra infezione influenzale e aumento significativo del rischio di eventi cardiovascolari acuti. Il documento supporta le raccomandazioni ministeriali per la vaccinazione dei pazienti con più di 65 anni, e introduce nuove linee guida per gli adulti con patologie cardiovascolari.
Il documento descrive i complessi meccanismi alla base delle complicanze influenzali, tra cui l’infiammazione sistemica, la risposta immunitaria, il danno endoteliale e gli squilibri tra apporto e richiesta di ossigeno a livello cardiaco. Questi fattori contribuiscono a creare un ambiente propizio per lo sviluppo di gravi complicanze cardiovascolari.
“La vaccinazione antinfluenzale è un tema di salute pubblica ma anche un intervento fondamentale per migliorare la qualità della vita e ridurre il carico sulle strutture sanitarie”, ha dichiarato la professoressa Roberta Siliquini, numero uno degli igienisti italiani. “È questa la misura preventiva più efficace per ridurre il rischio di contrarre l’influenza e le sue pericolose complicanze – aggiunge il presidente dei cardiologi Siprec, Massimo Volpe – pertanto dovrebbe essere raccomandata a tutti i soggetti con patologie cardiovascolari o ad alto rischio”.