Nel giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che la lotta per la trasmissione della pandemia si può fermare solo con il vaccino, una Join venture italo-inglese sembra dare buone speranze di avere un vaccino disponibile entro l’anno. L’azienda italiana Advent IRBM di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University hanno, infatti, annunciato che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati del vaccino anti Coronavirus su 550 volontari sani. Normalmente i tempi medi per l’immissione in commercio sono di 2-3 anni, ma, a fronte dell’emergenza pur rispettando i livelli richiesti di efficacia e sicurezza, l’azienda di Pomezia ha deciso di accelerare passando alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo avendo già dati di laboratorio – spiega l’AD Di Lorenzo – sulla non tossicità e l’efficacia del vaccino Coronavirus”.
Secondo queste dichiarazioni il vaccino potrà essere disponibile già da Settembre 2020 in modalità d’uso compassionevole per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario, ma sarà necessario ancora del tempo perchè possa essere disponibile su larga scala per la popolazione.
Per ora la ricerca e la produzione industriale del vaccino sono sponsorizzate dai Servizi sanitari nazionali di 2 paesi del Nord Europa (uno di questi è quello inglese) che avranno quindi accesso prioritario al vaccino, ma è in discussione un finanziamento anche da parte del SSN Italiano. Al momento IRBM sta lavorando sul dossier scientifico da inviare all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Ma anche l’azienda Takis ha avviato i test preclinici di ben cinque candidati vaccini italiani con risultati preliminari positivi. Complessivamente, questa corsa della ricerca nel mondo ha prodotto oltre 50 progetti per arrivare all’obiettivo di un vaccino in tempi brevi.