In Campania De Luca gioca d’anticipo
Con un elenco di aspiranti manager formato da circa 100 nomi (dovrebbero essere 96 per la precisione ma i dettagli non sono ancora noti) e la nomina dei componenti della commissione d’esame formata da un dirigente dell’Agenas, un membro dell’Università Parthenope (l’Ateneo di Salerno indicato nell’originario bando ha declinato l’invito) e un componente scelto dall’Agenas, si avvia verso la fase operativa il bando per il rinnovo degli incarichi di vertice di 14 su 17 aziende sanitarie della Campania.
Con un decreto firmato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (il numero 19 del 27 febbraio scorso pubblicato sul Bollettino regionale di lunedì scorso) i designati nella Commissione esaminatrice sono Antonio Postiglione, Direttore generale del dipartimento Salute di Palazzo Santa Lucia che svolgerà le funzioni di presidente, Francesco Busato, della Parthenope di Napoli, Marcello G. Feola, indicato invece dall’Agenas. Segretario della Commissione è Diego Camera, funzionario della Regione Campania. Sono 14 le aziende sanitarie interessate alle nomine, le Asl di Avellino, Benevento, Caserta, la Napoli 1, Napoli 2 Nord e Napoli 3 sud, la Asl di Salerno, il Cardarelli di Napoli, l’Azienda ospedaliera dei Colli, il Moscati di Avellino, il San Pio di Benevento, l’azienda ospedaliero universitaria Federico II, la Vanvitelli e l’Irccs Fondazione Pascale di Napoli. Mancano invece all’appello il Santobono, il Ruggi di Salerno, il San Sebastiano di Caserta dove rispettivamente non sono in scadenza di mandato Rodolfo Conenna, Vincenzo D’Amato e Gaetano Gubitosa che risultano comunque nell’elenco dei 96 in corsa per un nuovo incarico insieme alla quasi totalità dei direttori generali, sanitari e amministrativi attualmente in carica nelle 17 aziende sanitarie campane con l’eccezione di coloro che sono fuori gioco per superati limiti di età come Giuseppe Longo attualmente a capo dell’azienda policlinico Federico II, Ferdinando Russo suo omologo alla Vanvitelli, Renato Pizzuti a capo del Moscati di Avellino (dove già c’è stata un anno fa la defezione del direttore sanitario Rosario Lanzetta sostituito da un Referente delle attività della Direzione sanitaria aziendale individuato nel Direttore dell’Unità di Radiologia e del Dipartimento dei servizi sanitari, Lanfranco Aquilino Musto). Manager delle direzioni strategiche affiancati da vecchi e nuovi nomi di aspiranti direttori generali già presenti nel vecchio elenco e da qualche new entry ma in maggioranza professionalità già impiegate in ruoli di vertice nei distretti e nei quadri delle aziende sanitarie campane, comprese le aree dirigenziali della Regione che si sono fatti avanti in vista delle nuove nomine. Queste ultime da condurre in porto prima della fine degli attuali incarichi che scadono ad agosto. De Luca infatti prima della tornata elettorale del prossimo autunno per le regionali (che potrebbero slittare nella primavera del 2026) e prima ancora che si configuri o meno la sua possibilità di correre per un terzo mandato. Una strada molto difficile, quest’ultima, da percorrere e su cui si attende il responso della Consulta alla legge regionale che il 5 novembre del 2024 ha recepito tardivamente la norma nazionale che limita a due i mandati per i governatori, puntando a far decorrere dal 2024 lo sbarramento.
Quel che è certo è che il governatore della Campania vuole nominare i nuovi dirigenti prima che si pronunci la Consulta sulla sua possibilità di correre per il terzo mandato, infatti ha giocato d’anticipo anche sulla tornata di aggiornamento degli elenchi nazionali scattata anch’essa all’inizio di quest’anno con una selezione che si è conclusa il 7 febbraio scorso, pubblicando il bando regionale il 7 gennaio scorso e dunque subito dopo il via della Gazzetta Ufficiale all’avviso pubblico ministeriale che regola e disciplina nelle modalità l’aggiornamento biennale dell’elenco nazionale di soggetti idonei alla nomina di direttore generale nelle aziende sanitarie locali, nelle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale. Gli incarichi da attribuire restano comunque limitati a 3 anni e non 5 come indicato inizialmente da esponenti del Consiglio regionale.
«Non c’entra nulla la decisione dei giudici Costituzionali – aveva dichiarato la giunta campana nelle settimane scorso all’indomani del bando – e queste nomine sono facoltà del Presidente finché è in carica e per tutta la legislatura». L’ultima tornata di nomine in Camoania era stata esperita il 21 giugno del 2022. Ora non resta che attendere la composizione delle terne di nomi per ciascuna azienda su cui a de Luca spetterà l’ultima parola. Da giorni circola il consueto totonomi da prendere come semplici ipotesi prive di ogni connotazione sostanziale. Come la possibilità che Ciro Verdoliva, attuale vertice della Asl Napoli 1, passi alla direzione Salute di Palazzo Santa Lucia dove Antonio Postiglione è da mesi in regime di proroga e pronto a godersi la pensione. In alternativa il manager sarebbe in predicato di assumere il timone dell’Istituto Pascale dove alla fine dello scorso anno Attilio Bianchi è andato in pensione sostituito nel ruolo di commissario da Maurizio di Mauro ex direttore sanitario aziendale. Quest’ultimo sarebbe invece in predicato per un ritorno alla guida dell’azienda ospedaliero universitaria Vanvitelli che conosce come le sue tasche per averla diretta in passato. Stabile alla guida del Cardarelli sarebbe invece Antonio D’Amorem, così anche Anna Iervolino all’Azienda dei Colli mentre per sostituire Giuseppe Longo destinato a lasciare per raggiunti liniti di età il Policlinico Federico II ci sarebbe in corsa Ugo Trama funzionario regionale apicale che sarebbe in corsa anche per sostituire Postiglione al dipartimento salute della Regione. In questo caso si aprirebbe una corsa a più nomi per occupare la casella lasciata libera alla Federico II. Analoga corsa ci sarebbe per la Asl Napoli 1 dove il nome che circola più insistentemente è quello di Giuseppe Russo attualmente a capo della Asl Napoli 3 sud che potrebbe inaugurare un valzer in cui sono coinvolti Amedeo Blasotti (attualmente a capo della Asl di Caserta dove ha ben operato puntando sull’innovazione nel governo dei processi assistenziali), Gennaro Sosto attualmente a capo della Asl di Salerno, molto stimato in ambienti regionali e che ha anche un incarico di vicepresidente nazionale in Federsanità Anci. Lo stesso discorso vale per Mario Iervolino che si è ben districato negli innumerevoli problemi di governo della Asl Napoli 2 nord. Un rimescolamento della carte potrebbe essere attuato anche nelle province interne: ad Avellino dove, oltre all’azienda ospedaliera Moscati, bisognerà valutare la permanenza di Mario Nicola Vittorio Ferrante alla guida della Asl e nel Sannio dove al timone dell’ospedale San Pio c’è Maria Morgante e alla Asl di Benevento Gennaro Volpe che proviene dai quadri della Asl Napoli 1.
Di certo entro agosto saranno al lavoro nelle cinque province della Campania i nuovi direttori generali della sanità pubblica e altre tornate di nomine potranno essere attuate in tutte le altre regioni sulla scorta dell’aggiornamento nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale degli enti del Servizio sanitario nazionale. La procedura di selezione si basa su un sistema a punteggio che tiene conto dell’esperienza e della formazione: 60 punti sono attribuiti per l’esperienza dirigenziale e 40 per i titoli formativi e professionali. Per essere inclusi nell’elenco nazionale, i candidati devono ottenere un punteggio minimo di 70 punti su 100 complessivi, come previsto dagli articoli 4 e 5 dell’avviso. L’esperienza tiene conto esclusivamente di incarichi formali con autonomia gestionale e responsabilità diretta su risorse umane, tecniche e/o finanziarie, maturati nel settore pubblico o privato. Non vengono considerati incarichi di consulenza, studio o ricerca. Sono validi gli incarichi degli ultimi 7 anni (o 10 anni per alcune regioni con meno di 500.000 abitanti) e il punteggio massimo attribuibile di 60 punti è calcolato in base alla dimensione delle risorse gestite (umane e finanziarie), alla tipologia di struttura (sanitaria, regolatoria, ecc.) ed eventuali maggiorazioni per incarichi complessi o in strutture di particolare rilevanza. Eventuali pregressi provvedimenti di decadenza comportano una decurtazione fino a 8 punti, in base al tempo trascorso dal provvedimento. Vale la pena ricostruire L’istituzione dell’elenco è prevista dal decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171 che ha previsto – nell’ambito della Riforma Madia- l’istituzione di un elenco nazionale pubblico dei soggetti idonei alle nomine dirigenziali. L’elenco consente- nelle intenzioni del Ministero – una selezione di professionalità qualificate e adeguate a ricoprire, nell’ambito della governance degli enti del Servizio sanitario nazionale, l’incarico di direttore generale. Solo coloro che saranno inseriti nell’elenco nazionale potranno, infatti, partecipare alle selezioni indette dalle regioni per il conferimento di tale incarico apicale.