Le organizzazioni umanitarie sottolineano la necessità di una gestione dignitosa dei defunti per alleviare paure infondate
Nel contesto delle devastanti conseguenze dei disastri naturali e dei conflitti armati, la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), il Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si sono fatti avanti per chiarire un malinteso cruciale: i cadaveri di questi eventi generalmente non comportano rischi per la salute delle comunità.
In una dichiarazione congiunta rilasciata oggi, queste organizzazioni umanitarie hanno sottolineato l’importanza di fornire alle comunità gli strumenti e le informazioni necessarie per gestire le persone decedute in modo sicuro e con dignità. Questo approccio non solo supporta i sopravvissuti lungo il percorso verso il recupero, ma aiuta anche a dissipare paure infondate e incomprensioni che circondano la gestione dei defunti in tempi di crisi.
Le comunità spesso si trovano ad affrontare un’enorme pressione per seppellire rapidamente i morti in fosse comuni, spinte sia dal disagio emotivo che dalle preoccupazioni per potenziali minacce alla salute. Tuttavia, il CICR, la FICR e l’OMS hanno sottolineato che un simile approccio può avere conseguenze dannose, tra cui disagio mentale di lunga durata per i membri della famiglia e vari problemi sociali e legali.
Le organizzazioni hanno sottolineato che le sepolture ben gestite dovrebbero coinvolgere tombe individuali facilmente tracciabili e adeguatamente documentate all’interno di luoghi di sepoltura designati, garantendo la posizione precisa di ciascun corpo, insieme alle informazioni associate e agli effetti personali. Le cremazioni dovrebbero avvenire solo dopo un’identificazione positiva.
Per sostenere una migliore gestione dei defunti, queste organizzazioni umanitarie forniscono forniture e competenze alle autorità locali. Attualmente, i team della Croce Rossa e dell’OMS stanno lavorando attivamente a fianco delle autorità, delle comunità e della Mezzaluna Rossa libica in Libia, offrendo guida, materiali e formazione.
È essenziale riconoscere che i corpi di individui morti per trauma, annegamento o incendio in disastri naturali o conflitti armati non rappresentano quasi mai un rischio per la salute delle comunità. Le eccezioni si verificano quando i decessi derivano da malattie infettive come Ebola, Marburg, colera o in aree endemiche di queste malattie.
Tuttavia, la presenza di cadaveri vicino o all’interno di fonti d’acqua può potenzialmente portare a problemi di salute, poiché potrebbero contaminare le riserve idriche con materia fecale, aumentando il rischio di malattie diarroiche. Pertanto i corpi non dovrebbero essere lasciati a contatto con fonti di acqua potabile.
Pierre Guyomarch, capo dell’unità forense del CICR, ha sottolineato: “La convinzione che i cadaveri causino epidemie non è supportata da prove. Coloro che sopravvivono a un evento come un disastro naturale hanno maggiori probabilità di diffondere malattie rispetto ai cadaveri”.
Il dottor Kazunobu Kojima, responsabile medico per la biosicurezza e la bioprotezione nel Programma di emergenza sanitaria dell’OMS, ha esortato le comunità colpite dalla tragedia a non affrettarsi con le sepolture di massa o le cremazioni, sottolineando l’importanza di un trattamento dignitoso dei defunti.
Gwen Eamer, responsabile senior per la sanità pubblica in caso di emergenza della IFRC, ha fatto eco a questo sentimento, sottolineando che lo smaltimento affrettato dei corpi priva le famiglie dell’opportunità di identificare e piangere i propri cari, senza fornire alcun beneficio per la salute pubblica.
In sintesi, il CICR, la FICR e l’OMS ribadiscono che i cadaveri derivanti da disastri naturali e conflitti armati non rappresentano un rischio sanitario generale. Sottolineano l’importanza di aderire ai principi stabiliti per la gestione dei defunti, che includono il rispetto delle preoccupazioni culturali, religiose e familiari. Si consiglia la disinfezione di routine dell’acqua potabile per prevenire malattie trasmesse dall’acqua e la polvere di calce non è necessaria per accelerare la decomposizione. Le organizzazioni si impegnano a fornire ulteriore sostegno a tutte le parti coinvolte nei conflitti e nella risposta ai disastri per garantire il trattamento dignitoso dei defunti e il benessere della società nel suo complesso.
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