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Maculopatia: un milione di italiani a rischio, troppi lasciati senza cure

Gli oggetti appaiono sfocati, i contorni si perdono e la visione è indebolita. Questo è ciò che accade a più di un milione di persone in Italia affette da maculopatia, una patologia degli occhi che può compromettere gravemente la vista. La notizia, però, non è soltanto il numero crescente di diagnosi, ma il fatto che una fetta consistente di pazienti non riesce ad accedere ai trattamenti disponibili. Eppure, per la gran parte dei casi esistono terapie in grado di arrestare la malattia o rallentarne la progressione.

Una patologia insidiosa che colpisce la retina
“La maculopatia è un’affezione della retina su base circolatoria che, se non gestita bene e curata con i nuovi strumenti a nostra disposizione, può impedire ai pazienti persino di leggere un estratto conto bancario”, sottolinea Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI). Il problema in Italia, però, risiede nella complessa articolazione del sistema sanitario, che fatica a erogare trattamenti a tutti i pazienti. “Abbiamo un problema organizzativo che dipende dalle criticità economiche e strutturali del sistema sanitario nazionale – spiega Piovella – esistono indubbiamente tante eccellenze, ma in oculistica oftalmologia c’è ancora molta strada da fare”.

Un divario preoccupante rispetto all’Europa
A dare una misura delle difficoltà italiane è il numero di prestazioni per la maculopatia effettuate nel Paese. “Riusciamo a erogare tra le 300 e le 400 mila iniezioni ogni anno, mentre Francia, Germania e Inghilterra ne erogano un milione. Questo significa che non siamo ancora in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti”, evidenzia il presidente SOI. Se la terapia è cruciale per frenare la progressione della maculopatia, altrettanto essenziale è la diagnosi precoce, che può fare la differenza e scongiurare una perdita irreversibile della vista.

Diagnosi all’avanguardia, ma accesso limitato
“Questa patologia necessita di visite oculistiche complete, con l’ausilio della diagnostica per immagini, che ha rivoluzionato il nostro lavoro”, spiega Piovella. Grazie ai progressi tecnologici, oggi è possibile eseguire una sorta di Tac all’occhio, con una precisione incredibile, pari a un millesimo di millimetro. “Questi strumenti sono indispensabili e l’esperienza dei medici oculisti permette di offrirli a tutti i pazienti, ma purtroppo non sempre l’accesso a queste tecnologie è garantito”, aggiunge lo specialista.

Un appello: fate controlli regolari
Non solo cure e diagnosi, ma anche controlli regolari possono fare la differenza. La frequenza delle visite oculistiche è un fattore chiave nella lotta alla maculopatia. “Dopo i 40 anni, è consigliabile una visita ogni due anni. Superati i 60 anni, invece, una visita annuale è indispensabile”, conclude Piovella.

Come migliorare l’accesso ai trattamenti?
L’Italia eroga meno della metà delle prestazioni rispetto a Francia e Germania. “Riusciamo a erogare tra le 300mila e le 400 mila iniezioni all’anno – spiega Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI) – mentre Francia, Germania e Inghilterra ne garantiscono un milione”. Le iniezioni intravitreali rappresentano uno dei trattamenti più efficaci per rallentare la progressione della maculopatia e prevenire la perdita della vista. Tuttavia, la difficoltà di accesso a queste cure pone molti pazienti a rischio di una degenerazione irreversibile.

Diagnosi precoce: primo passo necessario
La diagnosi tempestiva è un elemento chiave per intervenire rapidamente sulla maculopatia e preservare la funzione visiva. “Questa patologia necessita di visite oculistiche complete, con diagnostica per immagini avanzata – spiega Piovella – oggi disponiamo di strumenti che ci permettono di fare una sorta di Tac dell’occhio con una precisione di un millesimo di millimetro. È fondamentale che queste tecnologie siano accessibili a tutti”.

Presa in carico dei pazienti
La Società Oftalmologica Italiana ha individuato alcune strategie chiave per migliorare la presa in carico dei pazienti:

Potenziamento delle strutture oftalmologiche negli ospedali, con un aumento dei posti disponibili per le iniezioni intravitreali.

Adozione di protocolli diagnostici più efficienti, per identificare precocemente la malattia e avviare tempestivamente le terapie.

Maggiore sensibilizzazione dei pazienti e delle istituzioni sulla necessità di investire nella salute visiva.

Il ruolo cruciale della prevenzione
Se la maculopatia colpisce principalmente dopo i 40-50 anni, è fondamentale che le persone adottino un approccio proattivo alla prevenzione. “Dopo i 40 anni è consigliabile una visita ogni due anni, mentre dopo i 60 anni è indispensabile una visita annuale”, sottolinea lo specialista. Investire nella prevenzione e nelle diagnosi precoci è la chiave per contrastare la progressione della maculopatia e garantire a sempre più persone un accesso rapido ed efficace alle terapie.

Verso un futuro più chiaro
L’Italia deve colmare il gap con gli altri Paesi europei, garantendo una sanità oftalmologica più efficiente e accessibile. La maculopatia è una sfida che riguarda un milione di persone, ma una maggiore attenzione ai trattamenti, alle diagnosi e alla prevenzione potrebbe cambiare il destino di questi pazienti. Perché vedere bene significa vivere meglio.

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