Il tema delle affezioni respiratorie è di scottante attualità. Le forme croniche, come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, causando un elevato numero di ricoveri e mortalità. In questo contesto, la prevenzione attraverso la vaccinazione emerge come uno degli strumenti più efficaci per migliorare la gestione di queste patologie e ridurre il carico sul sistema sanitario. Questo è il messaggio centrale emerso nel corso di una conferenza stampa con esperti e rappresentanti delle principali società scientifiche italiane, insieme per discutere le migliori strategie vaccinali da adottare. Moderatore dell’incontro Sergio Harari, Direttore Pneumologia, Ospedale San Giuseppe Multimedica IRCCS di Milano.
Claudio Micheletto, Presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO-ITS/ETS), ha sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare nella prevenzione delle infezioni respiratorie, frequentemente causa di peggioramenti nei pazienti con malattie croniche. Queste infezioni possono portare a ricoveri ospedalieri, un aumento dell’impiego di farmaci e, nei casi più gravi, alla morte. Per affrontare queste problematiche, le società scientifiche italiane hanno redatto un documento di indirizzo che conferma l’importanza delle vaccinazioni consolidate, come quelle contro l’influenza e il pneumococco, e integra nuove evidenze scientifiche riguardanti le vaccinazioni contro l’herpes zoster e il virus respiratorio sinciziale.
In Italia, nel 2024, si sono verificati 1.045 casi di morbillo e tre decessi di bambini per pertosse, segno di una vulnerabilità ancora presente nella popolazione infantile. In Europa, l’RSV causa ogni anno circa 3 milioni di casi di infezione respiratoria acuta tra gli over 60, con conseguenze devastanti in termini di ricoveri e decessi. Inoltre, la riattivazione del virus della varicella, che colpisce il 90% degli adulti, può portare a situazioni gravi come l’herpes zoster, con conseguenze potenzialmente serie.
Roberto Parrella, Presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), ha messo in evidenza l’importanza cruciale delle vaccinazioni per le categorie più vulnerabili, come anziani e immunodepressi. Le vaccinazioni non devono essere considerate solo una misura di prevenzione, ma devono essere integrate nel percorso di cura delle malattie respiratorie croniche. Il documento elaborato da esperti mira a sensibilizzare sia gli operatori sanitari che i decisori politici sull’importanza di proteggere le popolazioni più vulnerabili da patogeni respiratori come il SARS-CoV-2, l’influenza e lo pneumococco, così come dal virus della varicella-zoster. La vaccinazione non solo protegge gli individui, ma contribuisce anche a migliorare la sostenibilità del sistema sanitario.
Nonostante i progressi, la situazione attuale delle vaccinazioni in Italia mostra ancora lacune significative. I dati recenti mostrano che il Paese è lontano dai target fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per quanto riguarda le campagne vaccinali. Ad esempio, la copertura vaccinale contro il COVID-19 e l’influenza è disomogenea, con alcune regioni che mostrano segni di miglioramento, mentre altre restano indietro. Per quanto riguarda il virus respiratorio sinciziale (RSV), sebbene si stia registrando un successo nella somministrazione di anticorpi monoclonali ai neonati, la situazione per gli adulti rimane critica.
Fabrizio Luppi, delegato SIP/IRS Italian Respiratory Society, ha affrontato il ruolo delle vaccinazioni nella protezione degli anziani, una popolazione a rischio di infezioni respiratorie gravi. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, è fondamentale sviluppare strategie vaccinali mirate che garantiscano la sicurezza e il benessere. Lo specialista ha citato a questo proposito la recente recrudescenza di polmoniti da virus influenzale in over 65 non vaccinati. Anche nei kit diagnostici abbiamo fatto progressi, il tampone nasale utilizzato per individuare la positività al virus Sars-Cov2 ha fatto scuola, tanto che oggi abbiamo un tampone per diagnosticare il virus respiratorio sinciziale (RSV) o l’influenza. Ricordiamo che esistono terapie antivirali mirate che, somministrate tempestivamente, quando il patogeno deve ancora replicarsi in maniera significativa nell’organismo ospite, attenuano sintomatologia e decorso delle virosi.
Alla luce di quanto emerso dalla conferenza, la risposta alle sfide delle malattie respiratorie è intuitiva: la vaccinazione è fondamentale. Le patologie croniche respiratorie rappresentano un problema sanitario significativo, caratterizzato da riacutizzazioni ricorrenti, ospedalizzazioni e un aumento della mortalità. Un esempio recente di riacutizzazioni si è visto con il ricovero di Papa Francesco per una bronchite complicata, sulla quale si è innestata una polmonite resistente agli antibiotici. Un decorso eloquente, che illustra quanto possa essere grave e difficile da debellare una infezione respiratoria su un quadro di sofferenza cronica e bronchiectasie.
Luigi Vezzosi, Segretario Generale della Società Italiana di Igiene (SItI), ha enfatizzato che la vaccinazione non è solo una scelta personale, ma un atto di responsabilità collettiva. Il documento frutto della collaborazione tra le società scientifiche evidenzia come la vaccinazione possa ridurre le riacutizzazioni, prevenire i ricoveri e migliorare la qualità della vita di milioni di pazienti. Inoltre, Vezzosi ha richiamato l’attenzione sulla necessità di combattere la disinformazione, spesso veicolata da fake news, che può danneggiare la salute pubblica e ostacolare le campagne vaccinali.
Il documento elaborato dalle società scientifiche riassume le raccomandazioni comuni sulla vaccinazione contro i principali patogeni respiratori, tra cui l’RSV, l’influenza, il SARS-CoV-2, lo Streptococcus pneumoniae.
Il messaggio finale emerso dalla conferenza è inequivocabile: la vaccinazione è una componente vitale per proteggere le categorie fragili, migliorare la qualità della vita e salvaguardare la salute collettiva. Le società scientifiche italiane hanno delineato cinque punti chiave per una campagna di sensibilizzazione efficace:
– Vaccinarsi è vita, soprattutto per bambini, anziani e persone con patologie croniche.
– Stop al fumo, che danneggia i polmoni e abbassa le difese immunitarie.
– Stop alle fake news, che possono causare danni persino maggiori di un virus.
– Proteggersi per proteggere gli altri, una responsabilità verso la famiglia e la comunità.
– Vaccinazioni accessibili e gratuite, un diritto per tutte le categorie a rischio.
In conclusione, la vaccinazione non deve essere vista solo come una scelta consapevole, ma come una necessità fondamentale per un futuro sano e sostenibile. È essenziale che la popolazione consulti il proprio medico di fiducia o l’ASL di riferimento per ulteriori informazioni e per garantire la propria protezione e quella della comunità. La salute respiratoria è un tema che ci riguarda tutti e la vaccinazione è uno dei modi più efficaci per affrontare questa sfida.