Le poste in gioco per la Sanità: prevenzione al 5,5% del fondo. Le malattie metaboliche chiedono risorse.
La Sanità e il governo per la Salute: nella legge di Bilancio in discussione in parlamento ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo. Per il 2026 la manovra insieme ai 3,7 dello scorso anno prevede dunque circa 6 miliardi aggiuntivi destinati al miglioramento delle condizioni del personale in termini contrattuali e di indennità, destinati inoltre al capitolo della prevenzione da condurre alla soglia del 5,5% della torta complessiva dei finanziamenti. C’è poi tutto il capitolo del potenziamento extra Pnrr della assistenza territoriale e infine la ricerca. In cantiere anche un piano straordinario di assunzioni per almeno 12mila nuove unità già a partire dal prossimo anno e da spalmare nel triennio. Una goccia nel mare si dirà se solo la Campania viaggia con una sottodotazione rispetto allo standard di almeno 10 mila unità di cui 2 mila medici e il resto soprattutto infermieri e figure tecnico sanitarie. Dito puntato per tenere bassi i costi e avanzare sui Lea, sulla prevenzione e gli screening. In campo oncologico agli screening per il tumore del seno, utero e colon si aggiunge quello per il polmone. Sul fronte cardiovascolare poi l’Intergruppo Parlamentare “Prevenzione e riduzione del rischio” e l’Intergruppo “sulle malattie cardio, cerebro e vascolari” presentano un decalogo per un piano nazionale che promuova gli screening anche in questo settore partendo dall’analisi del profilo metabolico e del piccolo Ldl passando per lo screening del diabete, entrambi da far confluire nei Lea alla luce dei dati epidemiologici che non lasciano dubbi sull’impatto di ipertensione, colesterolo alto e iperglicemia nella popolazione che spesso scopre con ritardo il proprio profilo di rischio. Ogni anno, le malattie cardiovascolari causano oltre 200mila decessi in Italia retando saldamente in vette alle cause evitabili di morte. Nel nostro Paese, il 46,3% delle persone è in sovrappeso, il 6% ha il diabete di tipo 2. La lipoproteina(a), che raddoppia il rischio di infarto, ictus e stenosi aortica, è presente in una persona su 5, ma quasi nessuno ne è consapevole. Potenziate infine diverse misure a sostegno di malattie rare, salute mentale e cure palliative.
Sul fronte della Salute mentale, all’annuncio del ministro Orazio Schillaci di aver previsto uno stanziamento dedicato in Manovra, di 80 milioni per l’attuazione del nuovo Piano nazionale per la Salute mentale non è ancora dettagliato invece, quanti fondi indistinti spettano all’intero settore della Psichiatria ospedaliera e territoriale. Un faro in merito è anche il recente documento del Collegio dei Direttori di Dipartimento di Salute Mentale che indica la necessità di destinare, rispetto al Fondo Sanitario Nazionale, la quota del 5% per la salute mentale adulti, 2% per la neuropsichiatria infanzia e adolescenza e 1,5% per le dipendenze patologiche. Un totale del 8,5% del Fondo Sanitario Nazionale. A conti fatti con gli incrementi previsti del fondo per la Salute mentale dovrebbe esserci almeno 500 milioni che sono ancora pochi rispetto a quanto servirebbe per la realizzazione del PASM, stimato appunto in circa 2 miliardi di cui 1 per il personale e comunque molto di più rispetto agli 80 milioni finora dati per certi.
Ma torniamo all’iter della Manovra: il testo della legge illustrata due giorni fa in Consiglio dei Ministri arriva domani venerdì 17 ottobre in una nuova riunione dell’esecutivo. Per il 2026 il Fondo sanitario nazionale dovrebbe essere incrementato come detto di 2,4 miliardi di euro, che si sommano ai 3,7 miliardi già previsti dalla manovra dello scorso anno. In totale, quindi, la sanità potrà contare su 6 miliardi in più il prossimo anno con ulteriori aumenti (2,65 miliardi per il biennio 2027-2028) anch’essi da sommare a quanto già previsto nella precedente manovra. Per il 2026 in soldoni 700 mln sono destinati al potenziamento della prevenzione, con l’aumento della quota del Fondo per lo sviluppo della prevenzione sanitaria dal 5% al 5,5%. C’è poi il piano assunzioni da anni al palo destinato a ripopolare le corsie di Asl e ospedali a corto di camici bianchi che prevede 20 mila assunzioni in tre anni), di cui nel 2026 circa 1.500 dirigenti sanitari e 5.000 professionisti (soprattutto infermieri) del ruolo sanitario non dirigente. Per le indennità e le buste paga da adeguare a un livello accettabile per frenare la fuga nel privato e dalla aree critiche la manovra prevede uno stanziamento ad hoc di 180 milioni all’anno per il triennio 2026-2028. Di questi 60 milioni sono per i medici, ai quali dovrebbe corrispondere un aumento mensile lordo medio di 220 euro e 120 milioni per il comparto , soprattutto infermieri, con un incremento stimato di circa 110 euro lordi al mese.
Previsto anche un aumento dell’indennità di esclusività, pari a 110 milioni: 100 destinati alla dirigenza medica e veterinaria e 10 alla dirigenza sanitaria da calibrare in base all’anzianità e agli incarichi, partendo da circa 246 euro annui lordi fino ad arrivare a 1.825 euro per il personale con incarichi apicali. Per i dirigenti sanitari non medici, l’incremento dell’indennità di specificità sarà di circa 30 euro lordi mensili. Cresce anche l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute, che nel 2026 arriverà a una dotazione complessiva di 300 milioni, con un aumento stimato di circa 130 euro lordi al mese rispetto al 2025. Infine ci sono da considerare le poste minori: l’innalzamento del tetto di spesa per la farmaceutica dello 0,5%, i già citati 80 milioni per l’attuazione del Piano salute mentale e per l’introduzione dello psicologo di famiglia (già realtà in alcune regioni in particolare in Campania), 36 milioni per il finanziamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, 60 per il Piano di sostegno ai pazienti affetti da malattie rare, 150 milioni per il rafforzamento dell’assistenza territoriale e domiciliare. 70 milioni per la stabilizzazione della farmacia dei servizi, 20 per l’avvio della sperimentazione della rete ospedaliera di terzo livello, 0 milioni per l’integrazione del fondo per le cure palliative. Nel 2027 sono inoltre previsti circa 550 mln per le tariffe dell’assistenza ospedaliera.Ci sono poi una serie di interventi diretti a enti e istituti del Ministero della Salute, tra cui, per il 2026, in ordine quantitativo:
- 100 milioni per la ricerca corrente negli Irccs;
- 81,3 milioni per spese in conto capitale riservate al Ministero della Salute.
- 60 milioni per l’assunzione di personale sanitario negli Irccs;
- 40 milioni per la ricerca finalizzata;
- 20 milioni per l’Istituto Superiore di Sanità;
- 8,17 milioni per la stabilizzazione del personale Agenas assunto con fondi Pnrr;
- 10 milioni per il fondo One Health dedicato ai disturbi dell’alimentazione;
- 3,6 milioni per le assunzioni in Aifa;





