Una nuova tecnologia consente di esaminare le lesioni cutanee in profondità senza bisturi, offrendo una sorta di “biopsia virtuale”. È la microscopia confocale riflettente, un innovativo strumento diagnostico, attivo presso l’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, centro di riferimento europeo per la gestione del melanoma cutaneo.
Grazie a una sonda appoggiata direttamente sulla pelle, i medici possono analizzare i tessuti a livello cellulare in tempo reale, senza incisioni, dolore o anestesia. Un’innovazione particolarmente utile per la diagnosi di lesioni melanocitarie atipiche, difficili da interpretare soprattutto in zone delicate come il volto.
Secondo il dottor Giuseppe Spadola, dermatologo e chirurgo dell’INT, questo approccio permette diagnosi più accurate e interventi più mirati, evitando l’asportazione di nei benigni e guidando la chirurgia verso le aree più informative. Le principali indicazioni includono lesioni pediatriche, nei in pazienti immunocompromessi e nei del volto.
La microscopia confocale è accessibile su richiesta di secondo livello da parte di dermatologi e chirurghi, e rappresenta uno strumento strategico per la prevenzione e la gestione conservativa del melanoma. L’obiettivo, conclude Spadola, è promuovere questa tecnologia tra i medici sul territorio, riducendo interventi inutili e proteggendo i pazienti con diagnosi più precise.