Sono sempre di più le persone che si ammalano di tumori della pelle. Il melanoma è uno di questi ed è il tumore più aggressivo e temuto e la sua incidenza è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni.
In Italia sono oltre 100 mila le persone colpite e 10mila i nuovi casi ogni anno.
Il melanoma sta diventando sempre più frequente tra i giovani adulti di 20-30 anni e rappresenta in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni, nel maschio dopo tiroide e testicolo, nella donna dopo mammella e tiroide.
Una non corretta esposizione ai raggi solari, alle fonti artificiali, ma anche la presenza di scottature solari sono i principali fattori di rischio di sviluppare tumori della pelle.
La forza metastatica dei tumori della pelle rappresenta la più importante sfida dei clinici che lavorano in team dalle prime fasi, perché uniti è meglio, ecco perché la ricerca scientifica fa passi da gigante.
I nuovi farmaci contro i tumori della pelle sono un’arma affilata, le altre restano la prevenzione e la diagnosi precoce.
La prevenzione è il primo passo.
Consigliamo di evitare l’esposizione solare nelle ore centrali della giornata e chiaramente applicare le creme di protezione solare più volte nella giornata. La diagnosi clinica di melanoma è basata sulla ispezione clinica e sull’impiego della dermoscopia che ci permette di individuare parametri che a occhio nudo non sono visibili incrementando la accuratezza e sensibilità della diagnosi. Quindi una persona che ha tanti nei è opportuno che si sottoponga a periodiche visite di controllo dermatologiche per l’eventuale individuazione precoce di nevi che stanno “cambiando”.
Professor Pietro Quaglino, dermatologo presso la Città della Salute e della Scienza di Torino
Sul fronte della chirurgia il miglioramento delle tecniche oggi permettono di associare l’attività clinica e meno tossicità, mentre per quel che riguarda i nuovi farmaci ecco cosa accade.
Negli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità nell’ambito della ricerca di avere nuovi farmaci per la terapia delle forme avanzate o metastatiche, che da una lato sono basati sull’individuazione di mutazioni o di alterazioni delle cellule tumorali che possiamo colpire selettivamente a bersaglio con un farmaco (terapie target a bersaglio molecolare) e dall’altra basati sull’immunoterapia, una terapia infusionale che aiuta il sistema immunitario a combattere contro il tumore. Questo tipo di approccio vale per i melanomi, che è stato di apripista, i non-melanoma skin cancer e per i tumori della pelle rari come il carcinoma di Merkel.
Professor Pietro Quaglino, dermatologo presso la Città della Salute e della Scienza di Torino
Abbiamo parlato di melanoma anche su Personal Doctor. Clicca qui per visualizzare la puntata.