Ancora una novità nel trattamento del mieloma multiplo recidivato e refrattario. Si tratta del talquetamab, anticorpo bispecifico umanizzato recentemente ammesso alla rimborsabilità dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Questa molecola, si legge in un comunicato lanciato da J&J, si distingue per la sua capacità di centrare un bersaglio mai raggiunto prima: il recettore GPRC5D (G-protein coupled receptor family C group 5 member D).
Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati circa 6.000 nuovi casi di mieloma, con una percentuale significativa (38%) di diagnosi effettuate nella fascia d’età sopra i 70 anni. La malattia è caratterizzata da una alternanza di periodi di remissione indotti dall’efficacia delle terapie e da fasi di ripresa della patologia, dovute a fenomeni di resistenza. Come ha scritto Monica Galli, specialista in ematologia presso l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, «La sfida che dobbiamo affrontare nella pratica clinica è proprio la gestione della malattia in fase avanzata, con pazienti che sono stati trattati con tutte le opzioni disponibili e hanno sviluppato refrattarietà alle stesse. L’arrivo di talquetamab in Italia rappresenta, dunque, un significativo passo avanti per una categoria di pazienti che, fino ad oggi, disponeva di poche alternative e con risposte non sempre adeguate». In particolare si potranno trattare pazienti che hanno già ricevuto senza successo almeno tre precedenti terapie, inclusi un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.
Il talquetamab ha una modalità d’azione peculiare: è in grado di legarsi sia al recettore GPRC5D, altamente espresso sulle cellule di mieloma, sia al CD3 delle cellule T, promuovendo così l’attivazione del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Le due braccia si stringono, permettono di avvicinare le cellule T alle cellule tumorali, e si ottiene in questo modo una azione più efficace. Elena Zamagni, professore associato di ematologia presso l’Istituto Seràgnoli del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, ha evidenziato l’importanza del recettore GPRC5D come nuovo target terapeutico, un recettore orfano altamente espresso sulle cellule di mieloma. «L’identificazione del GPRC5D come nuovo target ha portato, negli studi clinici, a risposte profonde. Inoltre, a differenza di altri target per il mieloma multiplo, la sua espressione sulle cellule sane del sistema immunitario è limitata, fornendo un nuovo importante approccio per colpire questa malattia così eterogenea». Questa particolarità riduce il rischio di effetti collaterali sistemici, un problema comune nelle terapie tradizionali.
Un motivo di interesse nei confronti del talquetamab riguarda la modalità di somministrazione per via sottocutanea. In un contesto di day hospital abbiamo pertanto una maggiore flessibilità e comodità, riducendo il tempo trascorso in ospedale. Inoltre, trattandosi di una terapia pronta all’uso, può essere rapidamente impiegata in caso di progressione repentina della malattia. «Ci auguriamo che l’accesso a questa e alle altre terapie innovative possa essere sempre più rapido ed equo su tutto il territorio nazionale», ha commentato Nicolò Pozzetto, Progetti Istituzionali AIL – Associazione Italiana contro le leucemie, i Linfomi e il Mieloma, sezione di Milano.
«Investiamo nella ricerca finalizzata allo sviluppo di farmaci innovativi che rispondano ai bisogni clinici insoddisfatti nella cura dei tumori solidi ed ematologici, nostro obiettivo è anche quello di rendere le nostre terapie innovative accessibili il più velocemente possibile», ha concluso Alessandra Baldini, Medical Director, Johnson&Johnson Innovative Medicine Italia.