Elon Musk torna a parlare della sua nuova creatura, la Neuralink.
L’azienda nata quattro anni fa per volere del fondatore di Tesla si pone come obbiettivo quello di creare un’interfaccia tra cervello umano e computer. Un progetto estremamente ambizioso e che potrebbe avere enormi risvolti sia in ambito medico che nella vita di tutti i giorni delle persone.
Secondo il fondatore dell’agenzia spaziale spaceX non mancherebbe moltissimo alla realizzazione di questo dispositivo. Infatti ha annunciato Musk che entro la fine di questo anno inizieranno, in America, i primi trial clinici. Oltre che a questo annuncio l’inventore milionario si è lasciato sfuggire anche alcuni particolati tecnici sul prodotto. Ad esempio il fatto che per poter applicare l’apparecchiatura sarà necessario un foro di un paio di centimetri nel cranio così da collegare il dispositivo al cervello.
L’obbiettivo dei primi trial dovrebbe essere quello di sostituire con il dispositivo informatico le aree del cervello danneggiate da incidenti o malattie neurodegenerative e quindi restituire ai pazienti le funzionalità compromesse. Ad esempio la tecnologia di Musk potrebbe essere impiantata nel cervello di un paziente che soffre di Alzheimer per ricostruire i ricordi compromessi dalla malattia oppure potrebbe essere utilizzato su un paziente paraplegico a causa di un danno spinale per ridargli la capacità di utilizzare braccia e gambe. Ancora una volta Musk si sta cimentando in un’impresa che va oltre quelli che sono considerati ad oggi i limiti del possibile, per ora nelle sue imprese non ha mai fallito e non sembra che lo farà nemmeno con Neuralink.
Molti quelli che guardano con astio alla tecnologia di Musk perché convinti che ci trasformerebbe in robot. Secondo i progetti di Musk entro 25 anni si potrà creare un’intera interfaccia cerebrale, in modo che tutti i neuroni di una persona siano collegati a un’estensione.
Tutto questo aprirebbe scenari incredibili per la medicina, creando una vera e propria rivoluzione.