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Obesità nei Lea, via libera definitivo del Senato alla Legge 100 mila euro annui per le attività di informazione

L’obesità diventa ufficialmente una malattia cronica, inserita pertanto a pieno titolo tra i Lea (Livelli essenziali di assistenza) i cui trattamenti sono dunque tutti a carico del Servizio sanitario nazionale e gratuiti per i pazienti. L’Italia è il primo paese al mondo a dotarsi di una legge ad hoc per la diagnosi e cura di questa patologia troppo spesso confusa con sovrappeso, abitudine a mangiare più del dovuto per un tratto gaudente che fa della tavola un luogo di convivialità e piacere. Tutt’altro invece come viene ben chiarito dalla proposta di legge contenuta nell’Atto della Camera dei Deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 dicembre 2022 su “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità” di iniziativa dell’Onorevole Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”, Deputato di Forza Italia, approvata oggi in via definitiva dall’Aula del Senato. La norma individua un approccio integrato alla lotta alla malattia e comprende prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale.
Le persone adulte con obesità in Italia rappresentano il 12% della popolazione, circa 6 milioni, a cui si aggiunge circa un altro 40% di persone con sovrappeso, il che significa che nel nostro Paese un problema di peso riguarda oltre la metà degli adulti. Circa un bambino su tre in Europa ha un problema di sovrappeso o obesità, e i numeri dell’Italia sono in linea (circa il 30%). Oltre la metà degli adulti italiani è affetta da sovrappeso o obesità e in alcune aree del Paese segnatamente in Campania, nella patria della Dieta Mediterranea ci sono aree, segnatamente quelle della provincia di Napoli, in cui l’incidenza di malattia anche infantile è tra le più alte al mondo.
«L’obesità rappresenta un’emergenza globale, che interessa fortemente anche il nostro Paese. Averla riconosciuta oggi, grazie al voto dell’Aula del Senato, come una vera e propria malattia testimonia la volontà piena di affrontarla come una priorità nazionale – dichiara il presidente dell’intergruppo parlamentare Pella – da questo momento l’Italia è il primo Paese al mondo ad avere una legge simile e l’auspicio è che possa farsene anche portavoce a livello europeo: la legge sarà fondamentale per avviare iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione, per esempio legandole agli eventi sportivi che si svolgono su tutto il territorio nazionale a partire dai Comuni e dalle Regioni e anche campagne di informazione per ridurre lo stigma e gli episodi di bullismo e discriminazione che, purtroppo, questa malattia porta con sé».
“Con l’approvazione del disegno di legge per la prevenzione e la cura dell’obesità, l’Italia compie un importante passo in avanti per la tutela della salute pubblica. Siamo i primi a riconoscere l’obesità come malattia cronica – sottolinea il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – parliamo di un problema di salute globale che non riguarda solo gli adulti ma anche i bambini. La costante crescita dell’obesità e l’incidenza sempre più elevata di malattie cronico degenerative, metaboliche e oncologiche correlate non solo mettono a rischio la salute dei nostri cittadini, ma esercitano anche una pressione significativa sul nostro sistema sanitario. Con questa legge si rafforza l’impegno nel contrasto all’obesità puntando in modo determinante sulla prevenzione così come sulla formazione specifica per il personale sanitario. È una risposta importante e concreta per la tutela della salute dei cittadini”.

Gli articoli della legge
La legge si compone di 6 articoli. L’articolo 1 enuncia i princìpi e le finalità della proposta, volta a garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità, definita come una malattia progressiva e recidivante. L’articolo 2 prevede che, al fine di garantire equità e accesso alle cure, i soggetti affetti da obesità usufruiscano delle prestazioni contenute nei livelli essenziali di assistenza (LEA) erogate dal Servizio sanitario nazionale.
L’articolo 3 autorizza, per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità, la spesa di 700 mila euro per l’anno 2025, di 800 mila euro per l’anno 2026 e di 1,2 milioni di euro aannui a decorrere dall’anno 2027. Alla ripartizione di tali risorse tra le Regioni si provvede con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni.
L’articolo 4 prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità, cui sono attribuiti compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana.
L’articolo 5 autorizza la spesa di 100 mila euro annui a decorrere dal 2025 affinché il Ministero della salute promuova campagne di informazione, di sensibilizzazione e di educazione per lo sviluppo di un corretto stile di alimentazione e per favorire la pratica dell’attività fisica.
L’articolo 6 prevede infine, in merito alle Disposizioni finanziarie, che agli oneri derivanti dall’attuazione degli articoli 3 e 5, pari a 1,2 milioni di euro per l’anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l’anno 2026 e a 1,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo previsto dalla legge di bilancio per il 2025.
«Oggi è una giornata molto importante, finalmente le persone con obesità vedono riconosciuta da una legge dello Stato la propria malattia e il diritto a essere tutelate – dichiara Iris Zani, Presidente di FIAO – Federazione Italiana Associazioni Obesità – Con l’approvazione di una legge, la prima al mondo, che riguarda la salute delle persone che vivono con obesità viene finalmente lanciato un chiaro messaggio a tutela di queste persone, quello cioè che non si tratta di un atteggiamento sbagliato nei confronti del cibo, né di una condizione di esclusiva responsabilità del paziente, ma di una malattia, che come tale va affrontata».
«Il risultato raggiunto oggi, che è molto importante – conclude la Presidente di FIAO e di Amici Obesi Onlus – non va inteso però come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza. Bisognerà iniziare a lavorare sulla programmazione delle azioni da mettere in atto, ma soprattutto sulla richiesta fattiva dell’inserimento nei LEA di tutte quelle prestazioni di cui necessita un paziente come quello con obesità, che va curato su un piano multidisciplinare. Auspichiamo infine, altrettanto celermente, il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica con approvazione del Piano Nazionale Cronicità, un passo fondamentale per lo sviluppo di un sistema di prevenzione e accesso alle cure più efficace e per una gestione omogenea su tutto il territorio nazionale».

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