L’obesità è diventata ormai una emergenza a livello globale, basta guardare i numeri che ci vengono puntualmente riproposti in occasione dell’Obesity Day. Negli ultimi trenta anni è quadruplicato il numero degli adolescenti sovrappeso. Questo fenomeno è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l’aumento del consumo di alimenti ultra-processati, le abitudini sedentarie, e altri cambiamenti nel nostro stile di vita. Esistono anche fattori meno evidenti che contribuiscono a questo problema, come l’abitudine dei giovani a chattare per ore di notte, e mangiare sempre più tardi la sera, comportamenti che dimostrano una alterazione del ritmo circadiano, il nostro orologio biologico interno.
Il ritmo circadiano regola numerosi processi fisiologici nel nostro organismo, aiutandolo a ottimizzare le funzioni vitali, come la preparazione al sonno, il reset delle difese immunitarie e i processi di riparazione cellulare. Inoltre, questo orologio biologico è essenziale per la digestione, poiché determina i momenti più appropriati per alimentarsi. Quando i tempi dei pasti diventano irregolari o quando l’esposizione alla luce interferisce con il ciclo sonno-veglia, il corpo umano subisce una deregulation, aumentando il rischio di sovrappeso e obesità.
Una ricerca pubblicata su PNAS ha esaminato l’influenza del ritmo circadiano sulla regolazione dell’assunzione calorica. Il team, guidato dalla professoressa Mary Carskadon della Brown University di Providence (Usa) ha monitorato 51 adolescenti (di età compresa tra 12 e 15 anni) per un periodo di 11 giorni e 10 notti. Durante lo studio, i ricercatori hanno suddiviso le giornate in sette cicli di 28 ore, in cui i ragazzi erano svegli per 17,5 ore e dormivano per 10,5 ore.
I risultati hanno rivelato che sia il ritmo circadiano sia le abitudini di vita influenzano l’assunzione calorica. È emerso che gli adolescenti sovrappeso tendono a consumare più calorie nelle ore serali rispetto ai loro coetanei con un peso forma nella media. Per i partecipanti con un peso adeguato, il picco dell’assunzione calorica si verificava intorno alle 17:30, mentre per quelli sovrappeso questo picco era posticipato.
Le implicazioni della ricerca suggeriscono che un cambiamento nella tempistica dell’assunzione calorica potrebbe essere efficace nella prevenzione e nel trattamento dell’obesità. È consigliato concentrare una maggiore parte dell’assunzione calorica nelle prime ore del giorno, in particolare a colazione, e mantenere orari regolari per i pasti. Anche la regolarità nelle abitudini di sonno può contribuire a migliorare la situazione.
Marta Garaulet, professoressa di fisiologia della nutrizione all’Università di Murcia, in Spagna, ha confermato da parte sua che un segno caratteristico dell’obesità è la alterazione dei cicli circadiani. Se non si presta attenzione ai segnali dell’orologio biologico, questo perde efficacia, e i tessuti e gli organi sono incapaci di sintonizzarsi all’ora dei pasti. Per evitare problemi legati a questa discrepanza, è bene sforzarsi a ripristinare una regolarità negli orari.
La questione dell’obesità nei giovani è complessa e richiede un approccio multidisciplinare. È importante sensibilizzare sia gli adolescenti sia i genitori sull’importanza di rispettare le abitudini naturali. La società moderna, caratterizzata da orari frenetici e da un ricorso eccessivo ai dispositivi elettronici, sicuramente spinge al consumismo e non aiuta.