Lo screening neonatale coinvolge i genitori del neonato, quindi la sua famiglia, i medici e la società intera per le ricadute che crea. L’Italia ha fatto molto in questo campo così complesso, ma c’è ancora da fare sul piano della promozione, comunicazione e formazione – azioni importanti per coinvolgere appieno le molte strutture sanitarie coinvolte – e sul piano dell’organizzazione sul territorio. Le parole d’ordine sono dunque efficienza dei programmi di screening sul piano nazionale ed equità di accesso ai programmi di screening. Perché tutti i neonati ne hanno diritto.
Ne parla ai microfoni di Mondosanità la professoressa Margherita Ruoppolo, Responsabile dello screening neonatale per le Malattie rare del CEINGE Biotecnologie Avanzate di Napoli.
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