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Salute mentale, lo screening tra le regioni della Siep

Al vaglio 14 indicatori. La sorpresa della Campania 

La Società scientifica italiana di epidemiologia psichiatrica guidata da Fabrizio Starace stila una sintesi delle performance regionali secondo l’Indice composito di Salute Mentale calcolato sulla base di 14 indicatori.

Dallo studio degli indicatori sulla Salute mentale condotto dalla Siep agli ultimi posti oltre alle regioni meridionali ci sono piuttosto inaspettatamente anche altre regioni del centro nord. Regioni come la Campania, invece pur avendo livelli di finanziamento bassissimi e poche strutture e personale si colloca a metà dal ranking grazie all’impegno, resilienza e capacità degli operatori con indicatori di performance tutto sommato discreti.  Intanto sempre in Campania l’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, luogo storico di Napoli e bene immobiliare enorme della città, ospiterà il Museo della Follia, affinché il dolore che ha attraversato questi posti non venga dimenticato, così come la battaglia per i diritti dei sofferenti psichici. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, a margine di un convegno sulla salute emotiva e comportamentale in età evolutiva”, promosso dalla Asl Napoli 1. 

I 14 indicatori semplici selezionati dalla Siep tengono conto delle principali caratteristiche di struttura e attività per la Salute Mentale in Italia. L’indicatore risultante ne sintetizza l’informazione post-standardizzazione e rappresenta un numero puro, interpretabile in termini di distanza dalla media.

Il ranking delle Regioni e PP.AA. all’Indice SIEP è riportata nella tabella che segue. Come si nota, è la P.A. di Bolzano quella che presenta una performance complessiva migliore, seguita dalla P.A. di Trento, dal Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna, prima tra le Regioni a statuto ordinario. Le PP.AA. e le Regioni collocate

 Gli indicatori selezionati sono riportati di seguito e riportano il simbolo (-) qualora la relazione con la performance complessiva sia inversa:

1) Posti letto ospedalieri di degenza ordinaria 

2) Dotazione di personale 

3) Costo pro-capite per la salute mentale

4) Prevalenza trattata

5) Prevalenza trattata di schizofrenia

6) Incidenza trattata

7) Prestazioni per utente

8) (-) Ricoveri in reparti psichiatrici

9) (-) Ricoveri per trattamenti sanitari obbligatori (TSO) 

10) (-) Degenza media dei ricoveri in reparti psichiatrici

11) (-) Accessi in pronto soccorso con diagnosi psichiatrica

12) (-) Durata del trattamento residenziale

13) (-) Riammissioni non programmate entro 30 giorni dalla dimissione

14) Contatto entro 14 giorni dalla dimissione

 In caso di uguale valore all’indicatore medio approssimato a due decimali, la posizione nella classifica è stata determinata sulla base delle cifre decimali successive alla seconda.

nei primi quattro posti della classifica si trovano nel Nord Est dell’Italia. Agli ultimi posti, assieme a Sicilia, Sardegna, Calabria e Basilicata, si trovano il Piemonte e la Toscana.

“Tenendo conto della suddivisione in quartili dell’indicatore rappresentata in tabella da linee orizzontali più spesse (1° quartile: -0,13, 2°quartile: -0,8, 3°quartile: 0,13) – spiegano gli autori del lavoro Fabrizio Starace e Francesco Giovinazzi – possiamo riportare su una mappa la distribuzione regionale evidenziando in verde le Regioni con un valore dell’indicatore più alto del terzo quartile e in rosso quelle con valore più basso del primo quartile.

Nel rinviare alle singole schede regionali per l’analisi dei punti di forza e di debolezza che caratterizzano le specifiche aree territoriali, ci piace sottolineare come la rielaborazione dell’Indice SIEP nei prossimi anni potrà fornire indicazioni concrete sugli effetti che le politiche per la salute mentale locali avranno determinano nelle differenti Regioni”.

Paradigmatica l’analisi del sistema di cura per la Salute Mentale in Regione Campania presenta alcuni punti di debolezza strutturali, come il costo pro-capite per la Salute Mentale inferiore di oltre il 40% rispetto alla media nazionale e la dotazione di personale che si attesta a meno il 20% del valore nazionale. Anche le caratteristiche della rete dei servizi sono al di sotto del dato nazionale, sia per quanto riguarda le strutture territoriali (-36%) che quelle ospedaliere (-63%) e residenziali (-83%). Ciò evidentemente condiziona l’accessibilità ai servizi, caratterizzata da una più bassa prevalenza di persone in trattamento, a livello territoriale, ospedaliero e residenziale. Alcuni indicatori di processo segnalano tuttavia andamenti migliori rispetto ai valori nazionali: si registra ad esempio una più marcata capacità di intercettare i nuovi casi di schizofrenia, una frequenza più bassa di ricoveri per TSO, e di re-ricoveri a 30 giorni e soprattutto una più elevata percentuale di persone che dopo le dimissioni ospedaliere vengono viste nei CSM, a conferma di una buona continuità ospedale-territorio. Si rileva infine un uso più contenuto della prescrizione di psicofarmaci in tutte e tre le categorie considerate. In sintesi, gli aspetti problematici che andrebbero affrontati in Campania sono quelli di natura strutturale, a partire da investimenti più consistenti per arricchire la rete dei CSM, delle strutture intermedie residenziali e dei posti letto ospedalieri per le acuzie, senza dimenticare il capitale umano e professionale operante nei servizi pubblici la cui presenza è di gran lunga inferiore agli standard.

PosizioneRegioneIndicatore Media
1PA BOLZANO0,54
2PA TRENTO0,45
3FRIULI VENEZIA GIULIA0,38
4EMILIA ROMAGNA0,22
5VALLE D’AOSTA0,15
6UMBRIA0,13
7PUGLIA0,13
8LIGURIA-0,01
9CAMPANIA-0,04
10VENETO-0,05
11MOLISE-0,08
12LOMBARDIA-0,08
13LAZIO-0,08
14ABRUZZO-0,10
15MARCHE-0,13
16BASILICATA-0,13
17CALABRIA-0,19
18SICILIA-0,21
19PIEMONTE-0,28
20SARDEGNA-0,32
21TOSCANA-0,35
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