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Scompenso cardiaco, solo il 58% dei pazienti cardiologici assume le nuove terapie raccomandate. Ecco le azioni da intraprendere

In Lombardia ogni anno ci sono oltre 26.000 ricoveri per scompenso cardiaco, con un tasso di riospedalizzazione del 13,7% e di mortalità del 9,2% a 30 giorni. Il costo medio annuo di questi pazienti è di 11.000 euro, di cui l’80% è correlato ai ricoveri. 

Nella road map intrapresa da Motore Sanità per fare il punto sullo scompenso cardiaco nelle diverse regioni d’Italia, emerge che in Lombardia ogni anno ci sono oltre 26.000 ricoveri per scompenso cardiaco, con un tasso di riospedalizzazione del 13,7% e di mortalità del 9,2% a 30 giorni. Il costo medio annuo di questi pazienti è di 11.000 euro, di cui l’80% è correlato ai ricoveri. 

Da una indagine condotta da Fabrizio Oliva, Direttore Struttura complessa Cardiologia 1, Emodinamica Unità di Cure Intensive Cardiologiche dell’Ospedale Niguarda Milano, e il suo staff, emerge che le nuove terapie raccomandate, che diminuiscono la mortalità e le ospedalizzazioni, le assume solo il 58% dei pazienti cardiologici e su questo bisogna intervenire. 

Le azioni da intraprendere per arginare questo problema sono le seguenti: implementare le conoscenze dei medici affinché prescrivano di più questi farmaci e facendo in modo che i pazienti vengano visti regolarmente. Bisogna affrontare problemi di organizzazione gestionale, problemi relativi alla continuità assistenziale e delle cure sul territorio e rafforzare la rete per quanto riguarda l’insufficienza cardiaca. 

Secondo il professor Oliva, sul piano della cura una nuova classe di farmaci si conferma in grado di migliorare i sintomi, ridurre i ricoveri ospedalieri ma soprattutto la mortalità sia cardiovascolare che totale. Questi dati di massima rilevanza per la comunità scientifica dovrebbe offrire una nuova opportunità a tutti coloro che si occupano di curare lo scompenso cardiaco e ancor prima ai pazienti: salvando vite e aiutando le persone a trascorrere meno tempo in ospedale e più tempo con le proprie famiglie.

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