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Simulatore 3D per i trattamenti neurochirurgici sui bambini

Al Bambino Gesù è possibile, grazie all’uso di un simulatore 3D “Surgical Theatre”, scoprire le profondità del nostro cervello e cercare di contrastare la malattia che lo attacca, simulando l’intervento neurochirurgico. Il suo utilizzo è avvenuto in circa 100 casi, riguardanti perlopiù l’epilessia e i tumori cerebrali. È il primo Ospedale Pediatrico, a livello europeo, ad avere a disposizione questa tecnologia che, mediante la Fondazione Bambino Gesù Onlus, ha visto l’Associazione “Heal” farsi carico di generose donazioni attraverso la promozione di campagne di solidarietà. Inoltre il loro progetto sostiene programmi che mirano alla cura di questi tumori infantili e ultimamente li ha visti vicini al Bambino Gesù, nello specifico al Centro Covid di Palidoro, fornendo attrezzature sanitarie.

Questo sistema tecnologico, che ha lo scopo di innalzare il livello di questi trattamenti neurochirurgici sui bambini che presentano neoplasia cerebrale, è frutto delle attività dell’Unità di Neurochirurgia Oncologica del Bambino Gesù in stretta cooperazione con l’Unità di Neuro-radiologia Oncologica del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione dei modelli 3D e con l’Unità di Neuro-Oncologia del Dipartimento di Oncoematologia.

Ma scopriamo come funziona questa innovazione. Nel corso degli esami diagnostici di tomografia computerizzata e di risonanza magnetica, il simulatore 3D acquisisce e riesamina le sequenze di immagini bidimensionali creando il pezzo anatomico in 3D della parte che si sta visionando. Sarà possibile avere un’immagine tridimensionale del cranio, avendo sottomano tutte le parti che lo compongono, ovvero: aree patologiche, corteccia, fasci di fibre nervose, ossa, parti profonde del cervello, tumore, vasi sanguigni, ventricoli cerebrali. Il neurochirurgo, tramite l’utilizzo di un particolare visore che permette di fargli vedere una realtà virtuale in 3D, potrà immergersi dentro il cervello, esplorando la sua struttura e cercando di capire, anche dall’interno, l’evoluzione della malattia. L’obiettivo è quello di individuare e scegliere la procedura più efficace per rendere sicuro l’operazione, ripetendo tutte le volte necessarie per selezionare il modo più sicuro per arrivare alla malattia ed eliminarla in sicurezza.

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