Diagnosticare la Sla grazie a un prelievo di saliva. Rivoluzione assoluta nel campo della ricerca in una delle patologie neurologiche maggiormente invalidanti e soprattutto senza alcuna cura: grazie ad uno studio italiano pubblicato su ‘Scientific Reports‘ (gruppo Nature) e finanziato dal ministero della Salute, nato dalla collaborazione tra Irccs Fondazione Don Gnocchi e Istituto Auxologico Italiano, è stata scoperta la possibilità di avere una diagnosi precoce di Sla – sclerosi laterale amiotrofica -(malattia neurologica che colpisce in Italia più di 6mila persone, con 2mila nuovi casi ogni l’anno) solo con un rapido prelievo di saliva, realizzabile con una tecnica innovativa e alla presenza nella saliva stessa di un biomarcatore che la identifica.
Il meccanismo che è stato utilizzato, dopo un lavoro specifico all’inizio ha garantito di definire uno spettro diversificato nella Sla rispetto ad altre patologie terribilmente invalidanti come Alzheimer e Parkinson. Al momento non esistono esami di laboratorio da eseguire per ricevere una diagnosi certa, o sapere la velocità di progressione ed è per questo che si è deciso di ricorrere alla spettroscopia Raman, basata sull’utilizzo della luce laser per studiare la composizione della saliva, e che in più offre risposte in tempi molto rapidi. Riuscire ad avere una diagnosi in tempi rapidi, permette di iniziare le terapie molto presto e aprire così nuove possibilità per una malattia ripetiamo altamente invalidante e compromettente.
Vincenzo Silani, professore ordinario all’università Statale di Milano e direttore dell’Unità operativa di Neurologia e Laboratorio di Neuroscienze dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano spiega come questo prelievo salivare, in più senza alcun tipo di traumi o conseguenze, rappresenta una novità storica perché grazie allo sviluppo di questa nuova metodologia offrirà a clinici e ai pazienti un metodo innovativo per diagnosi rapide che faciliteranno e anticiperanno la terapia prescritta ad ogni singolo paziente, con lo scopo di migliorare nel modo più significativo possibile la sua quotidianità nel lungo periodo.