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Stati generali della prevenzione a Napoli, il ministro Orazio Schillaci

Una leva strategica per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale

Stati generali della prevenzione a Napoli: un’iniziativa del Ministero della Salute che pone la centralità della prevenzione per la sostenibilità del Servizio sanitario. Una leva strategica su cui agire come investimento nazionale per garantire la salute di giovani e anziani. L’obiettivo è consentire ai giovani di crescere sani, preservare la loro salute riproduttiva, permettere alle fasce sempre più numerose di popolazione anziana del nostro Paese di invecchiare tenendo lontane le malattie croniche e invalidanti. Gli strumenti da utilizzare sono gli screening, i piani di profilassi vaccinale, la formazione e informazione, l’adozione di stili di vita sani, l’alimentazione corretta, i controlli e i monitoraggi periodici per fasce di popolazione a rischio agendo nelle scuole, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e nelle comunità dei fragili. Le risorse risparmiate grazie a questo approccio One Health – in cui salute umana, salute animale e qualità dell’ambiente sono strettamente interconnessi – potranno essere riutilizzate investendo su innovazione e ricerca, su nuovi farmaci e dispositivi medici che stanno cambiando la storia clinica di malattie come il cancro, le patologie degenerative e cardiovascolari, il diabete, le demenze. Investire un euro in prevenzione significa risparmiarne 4 per cure ospedaliere e ambulatoriali che salgono a 20 se si considera anche il costo dei farmaci. E’ questo il messaggio lanciato ieri nella prima giornata degli Stati generali della prevenzione.
“Oggi solo il 5% del fondo sanitario nazionale è destinato alle attività di prevenzione – ha sottolineato il ministero della Salute Orazio Schillaci – vogliamo aumentare questa percentuale e in questa direzione va anche il lavoro che stiamo portando avanti con il Mef, grazie alle nuove regole di bilancio europee, affinché la spesa per la prevenzione sia considerata a tutti gli effetti un investimento”.
“Ma non è solo questione di risorse: la prevenzione non è uno slogan: racchiude azioni che contribuiscono a ridurre l’insorgenza di patologie. E queste azioni si traducono, in primo luogo, nell’adesione a stili di vita corretti e agli screening oncologici”. Basta pensare alle malattie oncologiche: il 40% dei tumori si può prevenire agendo sui fattori di rischio e aderendo ai programmi gratuiti di screening del servizio sanitario pubblico. I dati dell’Osservatorio nazionale sugli screening dicono che è migliorata l’attività di invito alla popolazione target per tutti i programmi – con incrementi anche al Sud – con quasi 16 milioni di persone invitate nel 2023. Tuttavia, poco meno della metà ha eseguito un test.
“È necessario rafforzare tutte le attività di coinvolgimento dei cittadini. Dobbiamo intercettare le paure, superare i pregiudizi”.
Le scuole, in particolare, sono uno dei target centrali del Piano nazionale della prevenzione: il 34% dei progetti messi in campo dalle Regioni, riguardano gli stili di vita, e quasi tutte le Regioni hanno attivato attività di comunicazione e formazione nelle scuole rivolte agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie per promuovere la salute attraverso gli stili di vita corretti.
Il nuovo Piano nazionale della Prevenzione si arricchirà di nuovi strumenti legati agli investimenti, che abbiamo avviato in questi anni, per lo sviluppo della sanità digitale e dell’assistenza territoriale nonché sulla crescente ottica One Health. Ma la prevenzione oggi ha anche un volto nuovo: quello della ricerca e dell’innovazione. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’early detection, consentendo diagnosi più precoci e personalizzate. La sfida è fare in modo che l’innovazione sia accessibile a tutti, eticamente guidata, integrata nei percorsi sanitari. Come ripeto sempre, la tecnologia non può sostituire il medico, le sue competenze e la capacità di relazione e di ascolto.
“Da Napoli – ha concluso il Ministro – vogliamo stringere un Patto tra istituzioni e cittadini. Con la prevenzione ognuno di noi compie una scelta di salute per se stesso, di generosità verso la collettività e di sostenibilità del nostro servizio sanitario. Come ricordiamo nella campagna che abbiamo lanciato oggi – per la quale ringrazio la disponibilità del Napoli Calcio e del suo Capitano Di Lorenzo – la nostra salute è veramente la partita più importante”.
Un successo, l’appuntamento napoletano, anche dal punto di vista informativo con i tanti stand in cui sono stati distribuiti migliaia di programmi, brochure, indirizzi, indicazioni e decaloghi della buona salute. Del resto l’evoluzione demografica ed epidemiologica indica chiaramente che serve un cambio di paradigma: la popolazione è sempre più anziana e già oggi drena gran parte delle risorse per l’assistenza sanitaria. L’innovazione viaggia a ritmo serrato anche in ambito sanitario con costi spesso elevati. Non possiamo pensare, dunque, che il nostro servizio sanitario nazionale possa continuare a essere sostenibile, in futuro, se non si riduce il carico di malattie e di disabilità con una decisa spinta alla prevenzione – ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci. L’Istituto Piepoli ha sondato un campione di popolazione sugli screening. 1 su 5, soprattutto al Sud, non sa che sono gratuiti, un’altra quota di pari peso ha deciso di non fare il test perché non ha avuto tempo o ritiene di stare bene e, in assenza di disturbi, preferisce non sottoporsi allo screening. Prevale la pigrizia. È qui che dobbiamo moltiplicare gli sforzi e aumentare la consapevolezza. Anche sul fronte degli stili di vita, si può e si deve fare di più. Alimentazione corretta e attività fisica sono importanti determinanti di salute e contribuiscono a contrastare l’insorgenza di patologie, anche oncologiche. Non è un caso che in Italia 4 adulti su 10 sono in sovrappeso o obesi e in provincia di Napoli questo dato è il più alto d’Europa anche per la popolazione giovanile.
La prevenzione non può più essere vista come un costo, ma come un investimento strategico – ha aggiunto Schillaci – lo abbiamo imparato dal Covid: senza salute, il futuro delle nostre economie è fragile. Con orgoglio, possiamo dire che stiamo invertendo la rotta: tra il 2023 e il 2024 i fondi per la prevenzione sono cresciuti di 300 milioni, passando da 6,4 a 6,7 miliardi: oggi rappresentano il 5% del Fondo Sanitario Nazionale. E i primi dati 2024 indicano un +1,8% della spesa in prevenzione.

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