Ancora troppi in attesa: 668 per il cuore, 254 per il polmone, 1.701 per il fegato. Una tecnologia mantiene gli organi in caldi, perfusi e funzionanti aumentando il numero di quelli trapiantabili
L’Italia ha ancora un numero troppo alto di pazienti in attesa di un organo compatibile per un trapianto e quindi in pericolo di vita: i dati relativi al 2023 del Centro nazionale trapianti dicono che per il cuore, a fronte di 370 trapianti effettuati, in lista di attesa c’erano 668 pazienti, per il polmone 188 a fronte di 254 e per il fegato 1.701 a fronte di 920. Un aiuto nel ridurre il divario tra persone in lista d’attesa e trapianti effettuati potrebbe venire da una tecnologia che, mantenendo gli organi donati in una condizione para-fisiologica (cioè caldi, perfusi e funzionanti), permette di validarne preventivamente la vitalità, di aumentare il numero degli organi trapiantabili e, di conseguenza, di salvare più vite. Questa tecnologia, chiamata Organ Care System (OCS), è certificata in Europa, è l’unica in materia approvata dalla Food and drug administration (FDA) degli Stati Uniti ed è stata presentata martedì 19 novembre a Roma. «Ogni organo non utilizzato è una vita non salvata» dice Waleed Hassanein, fondatore e CEO di TransMedics, che ha concepito e messo a punto l’Organ Care System.