Inclusa la fascia di età tra i 70 e i 74 anni nel programma di prevenzione
A partire da questo mese, l’Emilia-Romagna amplia l’offerta di screening oncologici gratuiti, includendo la fascia di età tra i 70 e i 74 anni nel programma di prevenzione per il tumore del colon retto. La decisione, che si inserisce nel quadro del Piano Oncologico Nazionale (PON) 2023-2027 e del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, punta a migliorare ulteriormente l’efficacia della diagnosi precoce in una fascia di popolazione particolarmente esposta al rischio oncologico.
Il programma prevede l’esecuzione biennale del test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, rivolto a uomini e donne residenti e domiciliati nella regione a partire dai 50 anni. Grazie a questo strumento di prevenzione, l’Emilia-Romagna ha già ottenuto risultati significativi: una riduzione del 33% dei nuovi casi di tumore del colon retto negli uomini e del 21% nelle donne.
Estensione graduale fino al 2028
L’inclusione della fascia d’età 70-74 anni sarà progressiva. Nel 2025, saranno invitati i nati nel 1955, che compiranno 70 anni, e i nati nel 1951, che ne compiranno 74, offrendo a questi ultimi la possibilità di sottoporsi a un ulteriore screening prima di uscire dal programma. La gradualità continuerà negli anni successivi, fino a includere, entro il 2028, tutti i cittadini della regione tra i 70 e i 74 anni.
La prevenzione come arma contro l’incidenza
Secondo i dati del Registro Tumori dell’Emilia-Romagna, il rischio di sviluppare il tumore del colon retto aumenta notevolmente dopo i 75 anni. La speranza di vita media a 70 anni, stimata in 16,6 anni (dati ISTAT), sottolinea l’importanza di un approccio preventivo per ridurre sia l’incidenza che i casi in stadio avanzato.
“La prevenzione è l’elemento chiave per contrastare i tumori”, ha dichiarato Massimo Fabi, assessore regionale alle Politiche per la salute. “L’estensione dello screening gratuito rappresenta un passo fondamentale, non solo per ridurre l’incidenza della malattia ma anche per riconoscere il ruolo cruciale di programmi che hanno già dimostrato un impatto significativo su mortalità e diagnosi”.
Tumore del colon retto: un quadro preoccupante
In Emilia-Romagna, il tumore del colon retto è al secondo posto per incidenza e mortalità tra le patologie oncologiche. Nel 2020, i nuovi casi diagnosticati sono stati 3.088, pari al 10,7% del totale regionale. Per chi partecipa allo screening, introdotto nel 2005, i dati mostrano una riduzione della mortalità del 65% negli uomini e del 54% nelle donne.
Tuttavia, la copertura dello screening nella regione è in calo: solo il 51,3% della popolazione eleggibile partecipa regolarmente. Questo dato evidenzia una sfida ancora aperta, come sottolineato dalle autorità regionali, che invitano i cittadini ad aderire con convinzione per sfruttare questa preziosa opportunità di prevenzione.
L’estensione dello screening gratuito rappresenta un’occasione importante per rafforzare la lotta contro una delle forme di tumore più comuni e letali. La Regione Emilia-Romagna si conferma all’avanguardia nella promozione della salute pubblica, puntando sulla prevenzione per ridurre l’impatto di malattie oncologiche che incidono profondamente sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini.