Entra nel vivo la campagna “Un baffo per la ricerca”: il 25 e 26 novembre i barbieri e i ristoratori torinesi devolvono fondi a Fondazione Ricerca Molinette che sosterranno una sperimentazione presso la struttura complessa di Urologia dell’ospedale Molinette della Città della salute e della scienza.
Nuove tecnologie per aiutare i medici a fare una diagnosi sempre più tempestiva del tumore della prostata e la prevenzione come arma efficace per allontanare le possibilità per gli uomini di incontrare il tumore della prostata. Con questi due scopi la campagna “Un Baffo per la Ricerca”, promossa da Fondazione Ricerca Molinette, entra nel vivo con “La due giorni del Baffo”: il 25 e il 26 novembre, per ogni taglio eseguito, i barbieri torinesi aderenti devolveranno 1 euro alla campagna. I ristoratori dedicheranno una loro proposta culinaria (piatto, birra, torta, menù, a seconda della propria specialità) alla campagna del Baffo devolvendo una quota per ogni “Piatto del Baffo” venduto.
La cittadinanza potrà sostenere l’attività dell’Urologia dell’ospedale Molinette tramite donazioni libere e in occasione dei banchetti con i “gadget del Baffo”, che il team di Fondazione Ricerca Molinette allestirà durante gli eventi organizzati con alcune realtà del territorio torinese, come Hiroshima Mon Amour, il Collegno Rugby e Taglio – La pizza per fetta.
Tutte le informazioni sulla campagna “Un Baffo per la Ricerca”, promossa da Fondazione Ricerca Molinette, sui locali aderenti e sulle possibilità di sostegno sono consultabili qui oltre che sui social di Fondazione Ricerca Molinette (Facebook e Instagram).
I fondi raccolti durante “Un Baffo per la Ricerca” sosterranno una sperimentazione presso la struttura complessa di Urologia dell’ospedale Molinette. Durante la sperimentazione saranno usate due nuove tecnologie di diagnostica per immagini (imaging preoperatorio, tramite modelli 3D e PET intraoperatoria ad alta risoluzione XEOS AURA 10) per guidare interventi di prostatectomia robotica.
Grazie a queste nuove tecnologie si possono creare dei modelli tridimensionali degli organi da operare, in modo da avere una mappa precisa della prostata e del tumore al suo interno, per guidare al meglio l’intervento di prostatectomia. La sperimentazione servirà a valutare la loro efficacia nella pratica clinica, al fine di eseguire chirurgie sempre più conservative in termini di continenza urinaria e funzionalità sessuale, mantenendo al contempo la massima radicalità chirurgica (asportazione del tessuto tumorale).Il tumore della prostata è diventato il tumore più frequente nella popolazione maschile. Nel 2020, in Italia, ci sono state 36.000 nuove diagnosi di tumori prostatici, mentre nel 2021 sono stati 7.200 i decessi per tumori della prostata.
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