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Una cura d’urto per salvare il Servizio sanitario pubblico

L’appello del presidente dell’ordine dei medici di Napoli Bruno Zuccarelli

“In questi giorni stiamo assistendo a proteste veementi, ed in qualche caso anche molto dure, da parte dei medici francesi per la difesa del sistema pubblico sanitario e anche in Gran Bretagna ci sono scioperi in vista di portata epocale. In Italia siamo da meno? L’etica della responsabilità ci impone di non far pagare ai cittadini il senso della nostra frustrazione che proviamo quotidianamente nell’assistere allo sgretolamento del Servizio Sanitario pubblico.

Ma esiste un’etica della dignità a difesa della qualità assistenziale che siamo costretti ad erogare che ci impone di gridare forte e chiaro che il sistema è scoppiato: chi ci deve ascoltare sono tutti indistintamente, non certo la politica sorda e miope che da oltre un decennio non fa nulla per arrestare questa deriva”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli e provincia Bruno Zuccarelli che mette e a fuoco le difficoltà del Servizio sanitario nazionale: “Cos’altro deve accedere per convincere la polis a guardare alla sanità come ad un investimento ed ai medici come ad una risorsa – avverte – noi medici, nonostante tutto, continuiamo ad esserci, ma non ce la facciamo più a sostenere i carichi di lavoro, le continue aggressioni ed i rischi connessi a dover lavorare in queste condizioni”.

IL SSN PUBBLICO

Dito puntato sul sistema sanitario pubblico che non è più attrattivo: “Ogni giorno 7 medici abbandonano il pubblico per andare nel privato, i concorsi in larga parte vanno deserti, quando assunti diversi colleghi – avverte ancora Zuccarelli – lasciano dopo pochi mesi, per non parlare del sistema emergenza con pronto soccorso oramai a rischio chiusura e cittadini che non trovano più adeguate risposte rischiando di precipitare in un girone dell’inferno”.

Dulcis in fundo i giovani che dopo la laurea abbandonano il nostro Paese per scelta per non tornare più. ”Due anni orsono un coro unanime diceva: mai più tagli in Sanità, i medici sono eroi. Abbiamo memoria corta, i medici insieme ad altri operatori vengono minacciati ed aggrediti, rimangono come ultimo baluardo a difendere il Servizio sanitario nazionale. “La sanità è stata per decenni un bancomat: da un lato si taglia con l’accetta ma dall’altro si dilapidano risorse fondamentali disperdendo il denaro in mille rivoli.

Ultimo esempio la legge di Bilancio insufficiente ad offrire una risposta ad un sistema già fortemente sottostress a causa di anni di pandemia e di de finanziamento storico. Se la decisione è una conversione totale verso un sistema completamente privato – conclude Zuccarelli – come era quello statunitense lo si dica chiaramente; è completamente letale non fare scelte chiare per scivolare giù. La Sanità è una risorsa perché guarire bene e prima significa anche reinserire prima le persone nell’ambito lavorativo.

Non saremo francesi nelle posizioni integraliste dei modi ma non staremo a guardare mentre il diritto alla salute dei cittadini si sgretola a causa di scelte scellerate e quindi saremo duri nei nostri principi della salvaguardia dell’articolo 32 della costituzione. Su questo chiediamo ai cittadini di essere al nostro fianco”.

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