Intervista ad Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association.
Dottoressa Lucattini, trascorrere giornate ad alta quota implica non solo relax e spensieratezza, ma anche una serie di benefici per la salute. Quali sono i principali?
“Da un punto di vista fisico le attività in altitudine e all’aria aperta non solo sono benefiche, ma migliorano anche l’assorbimento di vitamina D, grazie all’esposizione prolungata al sole indispensabile per l’attivazione della vitamina D. Una permanenza di 10-15 giorni stimola la produzione di globuli rossi ed emoglobina e incrementa la soglia di tolleranza alla fatica. Questi effetti benefici sono ben noti agli sportivi, che nella loro preparazione prevedono anche allenamenti in montagna ed escursioni in alta quota. Inoltre, com’è noto, la montagna giova anche in alcune forme di allergia respiratoria, poiché sopra gli 800 metri sul mare, l’ambiente è poco ospitale per gli acari e per alcuni allergeni; ed è anche utile per la riabilitazione psicofisica ‘in quota’ dopo traumi fisici e per la convalescenza in generale”.
Molti abitanti delle città scelgono di trascorrere la maggior parte delle loro vacanze a contatto con la natura, per sfuggire alle stressanti aree urbane. Vivere in montagna giova dunque alla salute mentale ed emotiva?
“Da un punto di vista psicologico passeggiare nel verde riduce lo stress emotivo e migliora l’umore. L’immersione nella natura e nel silenzio è rivitalizzante, i ritmi lenti rispetto alla vita di città sono un ricostituente per la forza psichica e per l’energia mentale. Lontano dai ritmi frenetici della vita quotidiana, gli spazi e i tempi della montagna permettono di entrare in contatto profondo con se stessi, di ascoltarsi e percepire i moti dell’animo, anche a partire dalle proprie sensazioni corporee, attivate dall’esperienza che si sta vivendo. Lo stile di vita, il contatto con la natura, il contenitore mentale costituito dalle regole di una corretta vita montana, senza pericoli, aiutano a prendere consapevolezza delle proprie abilità, capacità e tempi di apprendimento. Accrescono così l’autostima e la fiducia in se stessi”.
È vero che la montagna migliora l’umore e ne regola il ritmo quotidiano, riducendo stress e ansia? Quali sono le ragioni?
“La montagna è salute. Le ragioni per cui il clima montano è come una piacevole terapia sono tante: fare attività fisica in altura, spaziare con lo sguardo nutrendosi dei paesaggi, del profumo dei fiori, del cirmolo e delle piante aromatiche. Inoltre, il piacere del vivere i laghi con le loro le distese fiorite multicolori e le acque intensamente verdi e turchesi che consentono passeggiate distensive, sport acquatici e bagni rinfrescanti. Naturalmente, elementi psicofisici concorrono tra di loro, il movimento, un’alimentazione equilibrata e il fresco che favorisce il riposo sia diurno che notturno, sono fattori che aiutano rispetto ad ansia e depressione da fatica e sovraccarico da stress prolungati”.
Quanto è importante anche il fattore “silenzio” in montagna rispetto al caos o al rumore del traffico in città?
“Il silenzio è riposante, è infatti noto come l’inquinamento acustico sia un fattore di rischio per disturbi psicologici e fisici; inoltre, dopo il necessario acclimatamento, è un toccasana per chi soffre di emicrania anche con aura. L’inquinamento acustico, infatti, può causare stress, danni psicologici, alla pressione alle persone che ne sono continuamente sottoposte come accade in città. Le cause dell’inquinamento acustico importante possono essere fabbriche, cantieri, aeroporti, autostrade, ma anche il traffico intenso continuativo e gli ingorghi con i relativi suoni (clacson, sirene, etc.). Gli effetti del rumore causano l’annoyance, una sensazione di scontento o di fastidio. Da non trascurare gli effetti indotti dalla “musicalizzazione” e “sonorizzazione” bar, ristoranti, centri commerciali, piscine, spiagge, aeroporti e in di ambienti pubblici al chiuso ma anche all’aperto soprattutto d’estate”.
Dal punto di vista fisico, quali sono le attività consigliate da fare in montagna?
“Vi sono attività specifiche e attività sportive che possono essere praticate anche in montagna, creando una continuità con i restanti mesi dell’anno. La montagna può essere anche l’occasione per iniziare nuove attività motorie e sport. Oltre alle passeggiate, sempre consigliate, si possono praticare Yoga, Pilates, Tai Chi, arrampicata sportiva. Specifiche della montagna, sono poi il trekking, il trekking astronomico, le ferrate, il rafting, le passeggiate a cavallo in altura, il ciclismo, l’e-bike, l’alpinismo, i voli in mongolfiera, il parapendio e il canyoning, l’arrampicata naturale. Naturalmente, sono tutti sport da fare sempre con un istruttore e ancora meglio, se in piccoli gruppi”.
E nei bambini e negli adolescenti?
“Le giornate fresche e dorate dal sole, le buone temperature invogliano anche i bambini e gli adolescenti ad abbandonare la sedentarietà e pigrizia dei mesi autunnali e invernali. Stare nel verde li spinge a esplorare e riscoprire il contatto con la natura e a praticare spontaneamente del buon movimento e alcuni sport. Per i bambini è bene se possono praticare sport insieme ai loro genitori, questo rende anche la qualità del tempo trascorso insieme il piacere di praticare lo sport che li appassionano, creando nel contempo, un legame affettivo con l’attività praticata, poiché legata alla relazione d’amore con i genitori. Insieme, genitori e figli, possono scegliere tra camminare in montagna, percorrere vie ferrate, sperimentare la mountain bike, praticare arrampicata e il boulder, (dall’inglese boulder): cioè “masso”, è un tipo di arrampicata sportiva su una parete non troppo alta (generalmente sui 4-5 metri), un’attività quindi piuttosto libera, senza l’ausilio di corde, caschetti e imbragature. Gli adolescenti possono praticare tutti gli sport degli adulti, proseguire le attività iniziate già nell’infanzia e scoprirne delle nuove, che li stimolino e permettano di mettersi alla prova in modo sano. Sono particolarmente indicati Summer Camp di uno o due settimane di sport che già pratichino o per iniziare un’attività sportiva nuova, calcio, scherma, basket, tennis, ginnastica artistica e ritmica, pallavolo, pallanuoto, golf, rugby, ultimate frisbee, pallamano, tchoukball, tiro con l’arco. E naturalmente tutti gli sport di montagna trekking, rafting, ferrata, etc. L’esperienza dei Summer Camp è ancora più interessante se abbinata a una lingua inglese, francese, tedesco, a cui partecipano bambini e adolescenti di vari paesi. Sperimentare nuove amicizie e avere un’apertura internazionale, praticando sport, parlando altre lingue in un ambiente naturale affascinante e stimolante è senz’altro un arricchimento emotivo, culturale, intellettuale e umano. È un “tesoretto” non soltanto per i mesi invernali ma sempre”.
Le persone anziane o chi già soffre di problemi cardiovascolari possono frequentare la montagna senza eccessive ansie?
“Il soggiorno montano anche nei cardiopatici ha senz’altro dei benefici dal punto di vista psicologico ed emotivo, l’ambiente naturale, la tranquillità, le temperature fresche che migliorano il riposo permettono un salutare relax. D’altro canto, però, sono necessari alcuni accorgimenti: attento controllo di attività fisica, dieta e soprattutto negli spostamenti a quote più alte, poiché la rarefazione dell’ossigeno affatica il cuore. Lo stesso Sigmund Freud, come altri psicoanalisti e scienziati quali Albert Einstein, Niels Bohr, Marie Sklodowska Curie, e scrittori come Alessandro Manzoni, Mario Rigoni Stern, J.R.R. Tolkien solo per citarne alcuni, amavano la montagna. Freud anche in tarda età, per i suoi viaggi estivi sceglieva spesso località alpine, dove trascorreva alcuni mesi l’anno, molte foto lo ritraggono in montagna con tutta la famiglia. La montagna non è indicata tanto a persone con problemi cardiovascolari, ma a tutte le persone anziane, sebbene con le precauzioni dettate dall’età e dalle indicazioni dei propri medici e specialisti curanti”.
Ogni anno, si verificano incidenti in montagna. Spesso i neofiti della montagna si avventurano in attività che richiedono una maggiore preparazione. Quali sono, a Suo avviso, le attività che si possono fare da inesperti e beneficiare ugualmente dei vantaggi che offre la montagna?
“Ogni anno, purtroppo, si contano ancora diversi incidenti in montagna. Più di 10mila in un anno, secondo i dati del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico nel 2019, le attività di soccorso rispetto 2018, sono passate da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%), dopo un decremento nel 2021 sono tornate a valori critici nel 2022 con 10367 missioni di soccorso, con un incremento del 9,8% rispetto al 2021, superando i numeri pre-pandemici. Man mano che il turismo montano aumenta crescono anche i rischi che soprattutto i neofiti corrono, per la mancanza di conoscenza di alcune norme per praticare escursionismo in sicurezza e per la scarsa esperienza delle regole e della vita in montagna. Per iniziare un buon approccio con la montagna sono senz’altro indicate le escursioni con delle guide alpine e anche il trekking per principianti. il primo passo per poi dedicarsi a tutte le altre attività che la montagna può offrire. Fondamentale è non praticarli da soli, ma affidarsi a istruttori, esperti che possono insegnare le tecniche, a dosare le forze, imparare quand’è il momento di fare le pause necessarie e anche i trucchi del mestiere, indispensabili per affrontare la montagna, come per eseguire con maestria un brano musicale”.
Parliamo anche di Ambiente e Salute, spesso si sente parlare di roghi in montagna, crede sia importante tutelare gli ambienti montani, per fare del bene nei confronti della natura, ma anche verso noi stessi?
“Uno studio uscito nel 2021 sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, i ricercatori dell’Università di San Diego in California, ha riportato i disturbi psicologici anche di lunga durata delle persone che coinvolte negli incendi, che nel 2018 hanno distrutto 619 chilometri quadrati di boschi e, in quel perimetro, tutti i paesi e le abitazioni. L’esposizione diretta a incendi su larga scala ha creato un rischio importante di sviluppare nel breve termine un Disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e nel medio e lungo termine, se non trattato, depressione. Numerose ricerche mostrano che la biodiversità ha particolari benefici sul benessere psicofisico. Gli elementi multisensoriali come il cinguettio degli, uccelli, il gracidare delle rane, gli odori delle erbe aromatiche e il profumo dei fiori hanno effetti salutari ampiamente documentati sul recupero mentale, sulla calma e anche sulla creatività. Anche altri sensi, come la percezione di se stessi nello spazio, dell’equilibrio, delle variazioni di temperatura, contribuiscono a farci sentire “rigenerati” dalla natura. Alcune ricerche sul neuroimaging cerebrale, durante esperienze nella natura, confermano ciò che psicoanalisi ha scoperto e afferma fin dalle sue origini, l’ambiente naturale ha un effetto positivo su ansia e depressione. Aumentare la nostra interazione con gli elementi naturali attraverso il tatto è sia psicologicamente terapeutico che neurologicamente nutriente. Questo, permette anche di recuperare benessere che si sta perdendo a causa dell’inquinamento atmosferico, acustico e del suolo che aumentano il rischio di disagio e disturbi psicologici in chi vive stabilmente in città”.
Quali consigli si se te di dare a chi decide di trascorrere le proprie vacanze in montagna?
“In montagna le temperature più fresche invogliano al movimento, è l’occasione per iniziare nuovi sport insieme ai propri bambini e con i figli adolescenti. Per tutti, la montagna è antistress, ma se abbinata a passeggiate e ad attività motorie adatte per ognuno. La salute fisica e mentale passa anche per la tavola, per cui dieta equilibrata, ricca di nutrienti, e sperimentazione di nuove specialità culinarie senza mai esagerare. Massima prudenza nelle attività sportive, da iniziare sempre con un istruttore e praticare in gruppo, per ragioni di sicurezza. La solidarietà e la cooperazione è indispensabile in montagna. Incoraggiare i figli a partecipare a Summer camp sportivi in montagna di almeno una settimana, se possibile uniti ad un’esperienze in lingua straniera. Nelle persone con malattie croniche, emicrania, cardiopatie, etc. e agli anziani, l’indicazione è di sfruttare i benefici psicologici, emotivi e fisici della montagna, prestando attenzione all’altitudine e all’acclimatamento, seguendo con precisone le indicazioni dei propri curanti. Per chi soffre di depressione ricorrente e disturbi bipolari, la montagna è senz’altro un ambiente con i suoi benefici, a patto che non si interrompano le terapie farmacologiche in atto e si mantenga un contatto con i propri curanti. Quando ci si sposta in un luogo di villeggiatura, soprattutto con chi anticipa la partenza o nei casi in cui ve ne sia la necessità, in accordo con il proprio psicoterapeuta o psicoanalista, per un periodo o un numero di sedute concordate, proseguire la terapia in modalità online per poi riprendere in presenza”.
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