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Virus respiratori: boom di contagi tra i bambini


L’influenza stagionale colpisce duramente i più piccoli, raddoppiando i contagi in una settimana. Ecco come proteggerli.

Con l’inverno ormai inoltrato, i virus respiratori stanno circolando in modo più intenso, con un aumento significativo dei casi di influenza tra i bambini. Nell’ultima settimana, infatti, i contagi sono raddoppiati e i più piccoli risultano particolarmente vulnerabili. Per i genitori è fondamentale adottare misure preventive efficaci per ridurre i rischi e proteggere la salute dei loro figli.

Situazione particolarmente critica

Ogni anno con il cambio di stagione i virus respiratori, tra cui l’influenza, tornano a colpire con maggiore intensità, ma quest’anno la situazione è particolarmente critica. Se negli adulti l’incidenza risulta relativamente stabile, tra i bambini, in particolare quelli sotto i cinque anni, l’influenza sta colpendo duramente. Le statistiche globali parlano di circa il 20-30% di bambini che ogni anno si ammalano di influenza, ma i più piccoli sono più suscettibili alle complicanze. I motivi principali sono il sistema immunitario ancora in fase di sviluppo e la frequentazione di ambienti affollati come scuole e asili, che favoriscono la trasmissione del virus. Inoltre nei bambini di età inferiore ai 5 anni la probabilità di sviluppare complicazioni respiratorie, come polmonite o disidratazione, è più alta.

I sintomi da riconoscere

I sintomi principali dell’influenza nei bambini includono febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, tosse, mal di gola e raffreddore. A volte si aggiungono nausea e vomito. La febbre elevata è il sintomo che più preoccupa i genitori. Tuttavia, come spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene presso l’Università di Milano, la febbre è una risposta naturale del corpo e, sebbene possa essere fastidiosa, non sempre indica gravità. “Finché il corpo sta combattendo l’infezione – precisa il noto virologo – la febbre può rimanere alta. Non bisogna abbatterla automaticamente, ma solo se necessario, utilizzando antipiretici senza ricorrere a farmaci come gli antinfiammatori, che possono causare effetti collaterali nei bambini“.

La prevenzione è la chiave

La vaccinazione rimane il principale strumento di prevenzione contro l’influenza stagionale nei bambini. Il vaccino antinfluenzale è raccomandato a partire dai sei mesi di vita, ed è particolarmente utile per i bambini che frequentano scuole o asili, dove il rischio di contagio è elevato. A partire dai due anni, è disponibile anche la versione in spray nasale, un’alternativa indolore e altrettanto efficace. Il vaccino non solo aiuta a proteggere i bambini da complicazioni gravi, ma limita anche la diffusione del virus, riducendo il rischio di epidemie tra i più giovani e tra il personale scolastico. “Il vaccino antinfluenzale è sicuro e ben tollerato, con effetti collaterali generalmente lievi e temporanei, come arrossamenti o gonfiore nel sito dell’iniezione“, aggiunge Pregliasco.

Semplici misure per evitare i contagi

Oltre alla vaccinazione, è fondamentale adottare altre precauzioni per ridurre il rischio di contagio. Insegnare ai bambini l’importanza di lavarsi le mani frequentemente, di evitare il contatto stretto con persone malate e di praticare una corretta igiene respiratoria sono buone abitudini che aiutano a limitare la diffusione del virus. Inoltre, è consigliato che i bambini coprano bocca e naso con un fazzoletto o con il gomito quando tossiscono o starnutiscono. Queste semplici azioni, se adottate correttamente, possono fare una grande differenza nel prevenire la trasmissione del virus. Per il resto, anche se la maggior parte dei bambini guarisce senza complicazioni, è importante monitorare attentamente i sintomi e consultare subito un medico se il bambino sviluppa difficoltà respiratorie, o se la febbre persiste nonostante il trattamento antipiretico. In caso di sintomi più gravi o di segni di disidratazione, come minzione scarsa o secchezza della pelle, è fondamentale cercare assistenza medica tempestiva.

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