Per perseguire l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa, il governo prevede il rinnovo del contratto del personale sanitario e la detassazione degli straordinari e dei premi risultato.
Il governo ha annunciato misure per combattere le lunghe liste di attesa nel settore sanitario, tra cui la possibilità di ricorrere al settore privato per soddisfare la domanda di cure che le strutture pubbliche non riescono a gestire. Inoltre, si prevede un aumento dei contributi volontari per i cittadini stranieri residenti, al fine di sostenere il Sistema Sanitario Nazionale.
L’obiettivo di queste misure è quello di ridurre i tempi di attesa e garantire un migliore accesso alle cure per tutti i cittadini italiani. Per ottenere tale risultato, il governo ha stanziato 3 miliardi di euro in più per la sanità.
Una delle principali misure sarà l’aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da parte dei privati. Questo consentirà alle strutture pubbliche di smaltire più velocemente la domanda di cure, sfruttando le risorse disponibili anche nel settore privato.
Inoltre, per i cittadini stranieri provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, sarà possibile iscriversi agli elenchi dei beneficiari del SSN versando un contributo finanziario annuo di 2.000 euro. Tale importo è stato aumentato rispetto alla precedente normativa del 1998. Tuttavia, il contributo sarà ridotto per alcuni stranieri, come quelli con un permesso di soggiorno per motivi di studio o coloro che sono collocati alla pari.
È importante sottolineare che questa misura non riguarda gli stranieri iscritti obbligatoriamente al SSN, come i lavoratori con permesso di soggiorno o i minori non accompagnati. Sono coinvolte solo alcune categorie che possono scegliere di iscriversi volontariamente per ottenere cure durante il loro periodo di permanenza in Italia, come ad esempio religiosi, diplomatici, volontari e familiari ricongiunti.
Oltre a queste misure, la manovra prevede anche finanziamenti per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che consentiranno di migliorare ulteriormente la qualità delle cure offerte alla popolazione.
Per perseguire l’obiettivo di abbattere le liste d’attesa, il governo prevede il rinnovo del contratto del personale sanitario e la detassazione degli straordinari e dei premi risultato. È importante sottolineare che il governo respinge le accuse di tagli alla sanità, affermando che il fondo destinato al settore raggiungerà il suo più alto livello mai raggiunto, con quasi 136 miliardi di euro nel 2024.
Il documento di programmazione vede anche l’introduzione di indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi di attesa. Questo speciale bonus è stato pensato per premiare lo sforzo di quanti lavorano per ridurre i tempi di attesa per le cure.
Complessivamente, sono stati stanziati 250 milioni di euro per il potenziamento dell’assistenza territoriale nel 2025 e 350 milioni di euro a partire dal 2026, con l’obiettivo di potenziare il personale sanitario sul territorio. Inoltre, sono previsti ulteriori finanziamenti per il settore sanitario, con un importo aggiuntivo di 3 miliardi di euro all’anno nel 2024 e 4,2 miliardi di euro a partire dal 2026.
Nel documento sono presenti anche norme per la rideterminazione dei tetti di spesa farmaceutica e modifiche nelle modalità di distribuzione dei medicinali. Quest’ultima misura riguarderà alcuni farmaci che attualmente vengono distribuiti direttamente negli ospedali. Questo aumento nel numero di farmaci distribuiti negli ospedali ha permesso di contenere i costi di acquisizione, ma ha presentato alcune difficoltà per i pazienti.
Infine, rimane ancora incerta la situazione per i produttori di dispositivi medici che attendono un chiaro segnale di superamento della normativa sul payback.
Queste misure rappresentano un importante passo avanti nella lotta alle liste di attesa nel settore sanitario italiano. L’obiettivo è garantire a tutti i cittadini un accesso tempestivo alle cure necessarie. Tuttavia, ci sarà ancora bisogno di un’attenta pianificazione e coordinazione tra le diverse regioni per garantire un’equa ripartizione delle risorse finanziarie e una gestione efficiente del sistema sanitario nazionale.
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