Azienda Zero Regione Piemonte dal prossimo mese coordinerà su scala regionale un progetto pilota di telemonitoraggio di pazienti oncologici affetti da neoplasie mammarie o polmonari
Un progetto esemplare di gestione dell’innovazione che è stato annunciato da Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte.
Alla due giorni di Onconnection Stati generali dell’Oncologia del Nord Ovest, promossa da Motore Sanità il 17 e 18 novembre, sono stati presentati modelli e progetti di gestione della malattia oncologica da parte delle regioni coinvolte nel progetto Onconnection, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, malattia che sempre di più richiede un approccio diverso rispetto al passato proprio per le caratteristiche di cronicità che sta assumendo.
Comespiega Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte “è ampiamente dimostrato a livello scientifico che la prognosi di un paziente oncologico non dipende unicamente dalla gestione ottimizzata del farmaco e dalla sua accessibilità, ma verte anche sulla gestione multidisciplinare delle cure in una logica di team. La prognosi migliora ove le innovazioni vengano gestite in maniera integrata e multiprofessionale”.
“L’obiettivo di superamento dei silos in oncologia – aggiunge Picco – si è potuto raggiungere unicamente attraverso l’adozione del modello delle reti clinicoassistenziali di rete, così come definite da AGENAS, riducendo le variabilità intraregionali. Ne sono un esempio abbastanza recente i MTB (molecular tumor board) che Regione Piemonte ha deliberato nel 2021, per sviluppare le tematiche dell’oncologia di precisione e di personalizzazione delle cure, oltre alla definizione sempre in un’ottica di rete delle sedi ove eseguire test di profilazione genomica”.
Come organizzare oggi le reti e quali modelli di offerta assistenziale sono necessari?
Il dottor Picco risponde che “la Rete oncologica del Piemonte-Valle d’Aosta – prosegue Picco – diventa il contesto ottimale ove sistematizzare su scala regionale competenze ed esperienze professionali, proporre nuovi modelli organizzativi, uniformare comportamenti professionali e procedure secondo le migliori evidenze cliniche, potenziare gli ambiti della ricerca e della formazione, garantire equità di accesso. In Azienda Zero abbiamo una struttura complessa dedicata alle Reti di Patologia con questo scopo nel rispetto dei seguenti denominatori comuni: rispondere tempestivamente alla richiesta di presa in carico e uniformare l’offerta assistenziale in termini di sicurezza e qualità su tutto il territorio regionale”.
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