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Affollamento dei pronto soccorso, la ricetta è nella integrazione ospedale territorio e nel potenziamento dei percorsi

L’intervento di Roberta Zanetti alla Summer school di Motore Sanità

“Parlando di continuità ospedale-territorio è fondamentale mettere a fuoco la tempestività degli interventi come elemento fondamentale e primo presupposto della qualità delle cure. È pertanto necessario ragionare sui percorsi che tengano conto di questo elemento. Un esempio di questo aspetto riguarda il rapporto tra Continuità delle cure e sovraffollamento dei pronto soccorso. I pazienti spesso afferiscono ai Pronto soccorso in maniera inappropriata e in numero massiccio perché non trovano altre risposte nella rete delle cure territoriali. Il Pronto soccorso è governato da precisi percorsi programmati ed è organizzato in modo dettagliato ma può capitare che tali percorsi non vengano rispettati per varie problematiche e per diverse ragioni. In tale ottica e analisi è importante ragionare sulle cause e spostare l’attenzione dalle risorse al percorso. Le idee peer venire a capo di questo corto circuito sono molteplici. Tra quelle più battute c’è la necessità emergente di potenziare il triage con percorsi ad hoc per codici a bassa urgenza. Ciò sulla scorta del dato costante che vede l’impegno per codici minori essere la stragrande maggioranza delle richieste di interventi (oltre il 60%). Un altro aspetto a fronte di una carenza cronica di posti letto nei reparti specialistici è potenziare i reparti Obi (Osservazione breve intensiva) che potrebbero diventare strutture non sempre e non solo concentrate nelle prime linee ma diventare dei reparti cuscinetto nei vari reparti o a gestione dei reparti specialistici. Quindi individuare degli Obi suddivisi per specialità ciò anche a supporto della citata carenza dei posti letto ospedalieri. Le idee sono tante e andrebbero vagliate minuziosamente con in questa sede. Nella mente dobbiamo avere il risultato da raggiungere condividendo i dati sanitari con i centri di ricerca e le Università per potenziare la multidisciplinarietà e multi professionalità tra i professionisti e le strutture di cura ospedaliere e territoriali”. 
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