L’obiettivo è stato raggiunto garantendo la loro funzionalità a livello logistico, organizzativo e di personale come previsto dal PNRR e come opportunamente e correttamente rendicontato all’Europa
Le Centrali operative territoriali non saranno scatole vuote. L’obiettivo è stato raggiunto garantendo la loro funzionalità a livello logistico, organizzativo e di personale come previsto dal PNRR e come opportunamente e correttamente rendicontato all’Europa.
È quanto precisa il Ministero della Salute in riferimento a notizie di stampa sugli obiettivi 2024 della Missione Salute che rischiano di essere a dir poco fuorvianti.
La realizzazione delle COT era l’unico traguardo europeo di competenza della Missione 6 assegnato al Ministero della Salute, ed è stato pienamente raggiunto, peraltro in anticipo rispetto alla scadenza del 30 dicembre a dimostrazione del buon lavoro portato avanti.
Inoltre, rispetto a quanto riportato, non c’è stata alcuna riduzione del numero delle strutture: la rimodulazione del Piano ha stabilito un target “minimo” di 480 COT confermando la programmazione prevista di oltre 600 Centrali operative territoriali che, è utile ricordare, sono strutture di raccordo che serviranno a indirizzare i cittadini, in base ai bisogni di salute, presso i setting assistenziali più appropriati.
Gli investimenti stanno procedendo in linea con la tabella di marcia del Piano, tra cui in particolare:
– avviato il 70% dei cantieri delle Case di Comunità e degli ospedali di comunità
– in linea anche l’obiettivo intermedio dell’Assistenza domiciliare
– il 78% delle nuove grandi apparecchiature acquistate con i fondi del Pnrr è già collaudato, ovvero in uso al cittadino.