Nonostante le promesse, solo uno dei sei decreti attuativi è stato approvato a sei mesi dalla conversione in legge, lasciando milioni di pazienti in attesa di risposte concrete per ridurre i tempi di attesa nelle strutture sanitarie.
Il decreto legge sulle liste d’attesa (DL 73/2024), convertito in legge con la L. 107/2024, è stato ideato per risolvere uno dei problemi più gravi e urgenti del sistema sanitario italiano: i lunghi tempi di attesa per esami, visite specialistiche e trattamenti. Tuttavia, nonostante le promesse di riforma, la situazione continua a essere complessa e lontana dal trovare una soluzione concreta. Secondo l’analisi indipendente della Fondazione GIMBE, a sei mesi dalla sua conversione, solo uno dei sei decreti attuativi previsti è stato approvato, mentre gli altri sono fermi o hanno scadenze ancora indefinite.
Benefici per i cittadini ancora lontani
La riforma sulle liste d’attesa è stata una priorità dichiarata dalle istituzioni italiane, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche. Tuttavia, a causa di continui ritardi nell’attuazione dei decreti, i benefici per i cittadini sono ancora lontani. I ritardi nell’adozione dei decreti attuativi, che rappresentano il motore della riforma, sono un problema significativo per milioni di pazienti in attesa di cure.
Lo stallo normativo
Il decreto legge sulle liste d’attesa prevede l’adozione di sei decreti attuativi, ma al 29 gennaio 2025 solo uno è stato pubblicato. Gli altri tre sono scaduti da mesi e due non hanno una scadenza definita. I principali ritardi riguardano la creazione della Piattaforma Nazionale delle Liste d’Attesa, la gestione delle agende di prenotazione e il rafforzamento dei servizi sanitari nelle regioni. Questi ostacoli burocratici e politici stanno rallentando l’attuazione delle misure e posticipano i benefici per i pazienti. La creazione della piattaforma, fondamentale per monitorare i tempi di attesa, sta incontrando difficoltà sia tecniche che politiche. Le Linee guida per la sua realizzazione sono state inviate alle regioni solo a dicembre 2024, e il parere delle regioni è stato rinviato più volte, aggiungendo ulteriore incertezza sui tempi di attuazione.
Le cause dei ritardi
I ritardi nell’attuazione del decreto legge sulle liste d’attesa sono causati da una serie di problematiche legate alla burocrazia e alla politica. I passaggi tra Ministeri, Camere e Regioni hanno rallentato notevolmente l’adozione dei decreti attuativi. Inoltre, l’incertezza sulle modalità di implementazione e l’assenza di scadenze precise per alcune misure hanno contribuito al blocco del processo. Un altro aspetto cruciale del decreto legge riguarda l’assunzione di personale sanitario. Il DL prevede un aumento delle assunzioni per migliorare la gestione delle liste d’attesa, ma l’incertezza sui tempi di approvazione dei decreti attuativi rende difficile prevedere quando e se queste assunzioni diventeranno realtà. Il “superamento del tetto di spesa per il personale sanitario” è uno degli articoli chiave che dipende dall’approvazione di un decreto attuativo ancora in sospeso, generando ulteriori preoccupazioni sulla realizzazione della riforma.
Futuro ancora incerto
I potenziali benefici previsti dal Decreto Legge sulle Liste d’Attesa sembrano ancora lontani. Tra le misure previste ci sono l’introduzione di un sistema di disdetta delle prenotazioni, l’abolizione della chiusura delle agende, e l’attivazione di percorsi di garanzia per i pazienti. Tuttavia, la difficoltà nell’attuare queste misure sta rallentando un cambiamento che potrebbe migliorare significativamente l’accesso alle cure per milioni di italiani.