L’Università Campus Bio-Medico di Roma lancia un programma di formazione per integrare salute, ambiente e servizi di prossimità
Le farmacie stanno vivendo una fase di trasformazione profonda: accanto alla dispensazione dei medicinali prende piede la cosiddetta “Farmacia dei Servizi”. In questo scenario, il farmacista diventa un interlocutore privilegiato per cittadini e pazienti, capace di accompagnarli nei percorsi di prevenzione, monitoraggio e promozione di stili di vita sostenibili. Partendo da queste premesse, l’Università Campus Bio-Medico di Roma ha ideato il progetto “From One Health to Open Health”, un programma di formazione che mira a promuovere in Italia una rete di farmacie in prima linea nell’innovazione sostenibile. L’obiettivo è ambizioso: rendere i farmacisti protagonisti di fronte alle grandi sfide globali che intrecciano la salute umana, animale e ambientale.
Il progetto, realizzato con il supporto non condizionante di Zambon, si propone di stimolare la nascita di nuove iniziative e servizi ispirati ai principi della sostenibilità sociale e ambientale, integrando concretamente la filosofia One Health nella quotidianità delle farmacie. Fulcro dell’iniziativa è la formazione mirata, che consentirà ai farmacisti di dialogare con clienti, pazienti e caregiver su temi cruciali: dall’uso responsabile dei medicinali secondo l’appropriatezza terapeutica indicata dal medico, al corretto smaltimento dei farmaci scaduti, fino a una comunicazione efficace orientata alla prevenzione.
Il farmacista è dunque chiamato ad abbracciare una visione più ampia del proprio ruolo, diventando un punto di riferimento affidabile e proattivo per la comunità. La filosofia One Health, che sottolinea la stretta interdipendenza tra salute umana, animale e ambientale, si traduce in un approccio capace di generare valore sociale e culturale.
Non a caso, l’International Pharmaceutical Federation (FIP) ha recentemente ribadito come il cambiamento climatico rappresenti una minaccia urgente per la salute pubblica, pur evidenziando l’incertezza diffusa su come agire concretamente. Nella guida pubblicata a novembre, la FIP promuove la creazione e la condivisione di programmi formativi di alta qualità, proprio per rafforzare il ruolo delle farmacie nell’affrontare le sfide ambientali e sociali contemporanee.
Il progetto “From One Health to Open Health” partirà ufficialmente a marzo 2026 e si svilupperà su scala nazionale attraverso un Programma Accreditato ECM, con rilascio di crediti formativi per farmacisti. La proposta didattica prevede due webinar interattivi live da un’ora ciascuno, replicati in due edizioni, e sette pillole formative asincrone da 30 minuti, fruibili su piattaforma e-learning. Grazie a questo percorso, i farmacisti potranno costruire una roadmap verso la sostenibilità, diventando presidi attenti ai bisogni sociali e ambientali del territorio.
“L’approccio One Health – dichiara Laura De Gara, Delegata del Rettore per il Progetto One Health dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – rappresenta un pilastro della visione strategica del nostro Ateneo. Attraverso le tre missioni che ci caratterizzano (formazione, ricerca e trasferimento delle conoscenze) intendiamo promuovere uno sviluppo sostenibile capace di generare benefici concreti in termini di salute e benessere, non solo per le generazioni presenti ma anche per quelle future”. De Gara sottolinea inoltre l’importanza di formare professionisti dotati di sensibilità verso la tutela del pianeta: “La formazione dei farmacisti sul paradigma One Health riveste un ruolo cruciale, proprio per la possibilità che questi professionisti hanno di diffondere nella popolazione abitudini orientate al benessere individuale e alla sostenibilità ambientale”.
La casa farmaceutica, partner del progetto, ribadisce la centralità dei valori in campo. “Sostenibilità – afferma Elena Zambon – per noi significa sostenere il futuro prendendosene cura e, in quest’epoca, non possiamo che farlo ampliando l’orizzonte delle nostre azioni ridando centralità alla salute ed elevandola a un sistema integrato e interconnesso come quello di One Health”. Sul piano operativo, Giovanni Magnaghi, CEO di Zambon, evidenzia il ruolo del management nel trasformare la visione in azioni concrete: “Abbiamo identificato un framework che individua indirizzi da integrare nel business. Oltre a investire in attività di prevenzione e monitoraggio a beneficio della salute dei nostri collaboratori, sviluppiamo partnership e iniziative di formazione ed educazione alla sostenibilità come quella promossa dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, che valorizza il ruolo della farmacia come stakeholder responsabile”.
Il progetto segna dunque un passo importante verso una concezione innovativa della farmacia, non più solo luogo di cura, ma presidio di salute e sostenibilità. Una sfida che, come sottolineano i promotori, riguarda tutti e che può essere affrontata solo attraverso il coinvolgimento di quanti più attori possibili, affinché diventino protagonisti nel dare forma al futuro.





