La prevenzione dei tumori correlati al Papillomavirus umano (HPV) sta diventando una priorità, è opportuno fare leva sugli adolescenti ed estendere l’informazione ai loro genitori. “La prevenzione del cancro da papilloma virus si fonda su due pilastri: la vaccinazione e lo screening”, ha scritto Enrico Di Rosa, presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) in vista della Giornata internazionale di sensibilizzazione sull’Hpv del 4 marzo.
L’Hpv è un virus altamente contagioso. Si stima che circa l’80% della popolazione sessualmente attiva contragga l’infezione almeno una volta nella vita. Le conseguenze possono essere progressive: dall’insorgenza di lesioni benigne e pre-invasive (displasie), fino allo sviluppo di tumori. In Europa, l’Hpv è la causa del 100% dei tumori della cervice uterina, dell’88% delle neoplasie anali e del 78% di quelle vaginali, oltre a una percentuale significativa di tumori orofaringei e del pene.
In Italia, ogni anno si registrano circa 2.500 nuovi casi di tumore da Hpv, accompagnati da oltre 22.000 lesioni precancerose. Queste statistiche sottolineano l’urgenza di un approccio integrato e coordinato nella lotta contro il virus.
La vaccinazione anti Hpv è uno strumento efficace per ridurre l’incidenza di tumori correlati al virus. Secondo le indicazioni della Siti, l’obiettivo auspicabile è raggiungere una copertura vaccinale del 90% tra gli adolescenti entro il 2025. Questo traguardo è parte integrante dell’European Beating Cancer Plan, che contempla anche un’adesione del 90% allo screening cervicale con test di ultima generazione e un accesso tempestivo a diagnosi e cura.
“Lo screening e la vaccinazione e non sono solo misure per fare prevenzione, ma rappresentano un investimento per il futuro della salute delle nuove generazioni”, sostiene Di Rosa. Ma, per realizzare questi obiettivi ambiziosi, è necessario un impegno collettivo. L’integrazione tra operatori sanitari, istituzioni, società civile e agenzie educative è cruciale per garantire il successo delle campagne vaccinali e di screening.
La Siti menziona diverse iniziative innovative per affrontare la questione, come il Piano di eliminazione dei tumori Hpv-correlati della Provincia Autonoma di Trento. Questo piano prevede la vaccinazione gratuita fino a 40 anni per le donne e fino a 30 per gli uomini, oltre a un rafforzamento dello screening cervicale e a una sinergia tra vaccinazione e screening.
Un altro esempio significativo è rappresentato dalla Carta di Loreto, un documento promosso dalla sezione Marche della Siti, che propone di incentivare la collaborazione tra operatori sanitari, istituzioni e società civile. “Per contrastare efficacemente l’Hpv, è fondamentale promuovere un’azione sinergica su più fronti”, afferma Di Rosa, sottolineando l’importanza di strategie innovative per aumentare le coperture vaccinali e recuperare i soggetti non vaccinati.
Uno degli ostacoli maggiori nella lotta contro l’Hpv è rappresentato dalla disinformazione e dai pregiudizi che circondano il virus e la sua trasmissione. La stigmatizzazione delle infezioni sessualmente trasmissibili può ridurre l’adesione alla vaccinazione e allo screening, rendendo necessaria una campagna di sensibilizzazione efficace e mirata.
“È imperativo che la società si unisca per abbattere le barriere culturali e informare correttamente la popolazione sui rischi associati all’Hpv e sull’importanza della prevenzione”, conclude Di Rosa. Solo attraverso un cambiamento culturale e una maggiore consapevolezza sarà possibile ridurre l’incidenza dei tumori correlati all’Hpv e, in ultima analisi, salvare vite umane.