Una volta superata la pandemia da coronavirus che rilievo avranno le nostro Paese la governance del farmaco e la politica industriale collegata? Da Assogenerici, l’organizzazione che riunisce le aziende produttrici di farmaci equivalenti e biosimilari, è partito un appello al governo, un vero e proprio manifesto per la ripartenza inviato al ministro della salute, Roberto Speranza, al ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, e al ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Per contestualizzare la portata delle istanze è appena il caso di rammentare che il 70% delle molecole impiegate nella gestione clinica dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive rientra nella categoria dei farmaci generici.
«Il nostro comparto ha giocato un ruolo cruciale nei mesi della pandemia da COVID–19, rispondendo con tempestività alle richieste di approvvigionamento provenienti da tutta Italia – ha spiegato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici. – Ora bisogna fare tesoro dell’esperienza vissuta nel periodo emergenziale per immaginare un nuovo modello sanità territoriale e vere strategie industriali pubbliche in grado di garantire sostenibilità a tutto il comparto, neutralizzando definitivamente lo spettro ricorrente delle carenze di fornitura».
Primo traguardo la riforma della Governance del farmaco, da anni nell’agenda di Governo. Il focus si concentra sulla revisione dei tetti di spesa, la scelta dei canali di distribuzione, i meccanismi di prezzo e rimborso. Parola chiave: gain sharing, ovvero valorizzare il meccanismo concorrenziale di generici e biosimilari e reinvestendo nella farmaceutica le risorse che si liberano per garantire maggiore accesso. Di pari passo verrebbero reindirizzate sulla spesa convenzionata tutte le categorie off patent impropriamente dirottate sulla spesa diretta. Quindi si suggerisce di rivedere i modelli di distribuzione dei farmaci fuori brevetto.
https://www.assogenerici.it/it/component/edocman/?task=document.viewDoc&id=2595
Assogenerici spezza poi una lancia a favore della medicina del territorio. In questi mesi l’emergenza Covid–19 ha assorbito gran parte delle risorse sanitarie del Paese, comprese quelle dei medici di medicina generale, che hanno offerto la totale disponibilità nei confronti degli assistiti, adoperandosi senza orari e con reperibilità garantita a distanza. L’Associazione presieduta da Häusermann, assieme a rappresentanti di Cittadinanzattiva, Fimmg e Simg, hanno preso posizione comune per chiedere alle istituzioni di riprogettare e investire subito nel potenziamento dell’attività di presa in carico dei pazienti nel territorio, anche in assistenza domiciliare, garantendo il ritorno in sicurezza dei cittadini negli ambulatori per una ripresa ordinata del calendario delle visite e per un recupero dell’irrinunciabile rapporto medico–paziente.