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Colesterolo alto, quale prevenzione e come seguire correttamente la terapia

Quando parliamo di colesterolo alto ci sono due problemi che devono essere affrontati: il mancato raggiungimento del target e la mancata aderenza alle terapie. Oggi sono disponibili farmaci che singolarmente o variamente associati possono fare raggiungere i valori delle LDL desiderabili a seconda del rischio del paziente in modo rapido e duraturo. È ovvio che se da un lato è importante una buona prescrizione dall’altro è fondamentale l’aderenza alla terapia da parte del paziente.

Di colesterolo alto e dei bisogni dei cittadini si è parlato nel corso dell’evento bolognese, organizzato da Motore Sanità, dove sono intervenuti clinici, amministratori di strutture sanitarie, politici e associazioni di pazienti. 

Secondo Emanuele Ciotti, Direttore sanitario dell’AUSL di Ferrara per affrontare i due principali problemi, servono linee guida, PDTA, formazione e un approccio multi professionale che includa il medico di medicina generale, lo specialista, l’infermiere di comunità, il farmacista e anche lo psicologo di comunità e che questa rete professionale costruisca in quel determinato territorio una comunità di pratiche che permetta tramite la cartella clinica unica informatizzata e un lavoro sinergico sul singolo paziente una cura standardizzata e personalizzata. 

Se la telemedicina offre la possibilità di avere contatti più snelli, veloci e a distanza, l’educazione a stili di vita sani sul tema del colesterolo alto è un ambito che deve essere inserito in maniera strutturale nel sistema sanità. 

Alimentazione ed esercizio fisico sono fattori fondamentali per una corretta salute. L’attività fisica moderata potrebbe ridurre da qui al 2050 in Europa più di 3,8 milioni di casi di malattia cardiovascolare come ci ha indicato l’ultimo documento dell’OMS. 

Alessandro Navazio, Direttore della struttura complessa di Cardiologia ospedaliera e responsabile del programma delle strutture cardiologiche dell’AUSL di Reggio Emilia, sottolinea che l’ipercolesterolemia è un fattore eziologico della malattia aterosclerotica e che la sua riduzione determina ad oltranza una parallela riduzione di eventi cardiovascolari. 

Per quanto riguarda il trattamento dell’ipercolesterolemia, se è vero che le nuove terapie permettono oggi di ridurre in maniera efficace e rapida il colesterolo permettendo di raggiungere gli ambiziosi target di riduzione del livello di colesterolo LDL e soprattutto nei pazienti ad elevatissimo rischio o a rischio estremo, non bisogna dimenticare che il caposaldo della terapia ipocolesterolemizzante è rappresentato dalle statine. Esse hanno dimostrato di prolungare la sopravvivenza e soprattutto di ridurre gli eventi aterosclerotici su base vascolare a fronte di un’incidenza di effetti collaterali molto bassa, non gravi e reversibili. 

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