Nuove tecnologie all’avanguardia stanno cambiando radicalmente la chirurgia dei tumori. Per quanto riguarda il tumore prostastico, l’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, in provincia di Torino, ha aperto le porte della dodicesima edizione dell’International Techno-Urology Meeting presentando, tra le diverse novità, il primo intervento di prostatectomia radicale con legatura preventiva delle arterie prostatiche su un paziente di 67 anni con adenocarcinoma prostatico a medio rischio
Importanti novità sono arrivate dall’International Techno-Urology Meeting di Torino, congresso internazionale di urologia che ha visto la partecipazione dioltre 300 tra i più celebri chirurghi urologici del mondo, in cui sono state presentate le principali innovazioni tecnologiche in ambito clinico e di ricerca, come le applicazioni del “gemello digitale” dell’organo del paziente e delle nuove piattaforme per l’immersione nella realtà virtuale dell’Uro-verso.
Il professore Francesco Porpiglia, direttore della divisione di Urologia del San Luigi Gonzaga di Orbassano, in provincia di Torino, ha effettuato in diretta mondiale il primo intervento di prostatectomia radicale con legatura preventiva delle arterie prostatiche su un paziente di 67 anni affetto da un adenocarcinoma prostatico a medio rischio.
Come spiega il professore Porpiglia, la nuova tecnica non allunga significativamente i tempi dell’esecuzione dell’intervento chirurgico e apporta considerevoli vantaggi postoperatori al paziente. “Con questa tecnica riusciamo ad evitare l’applicazione di clip durante l’intervento e a consentire la ripresa della capacità erettile nel 56% e nel 67% dei casi ad uno e tre mesi di distanza dall’intervento chirurgico, anziché a un anno”.
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