L’Unione Europea approva il revolucionario dostarlimab in combinazione con chemioterapia come trattamento di prima linea per il carcinoma endometriale. Una svolta promettente nell’affrontare questa forma di cancro, con risultati che potrebbero ridefinire gli standard di cura e migliorare la qualità di vita per migliaia di pazienti
La Commissione europea ha ufficialmente autorizzato l’introduzione sul mercato di dostarlimab in combinazione con una chemioterapia a base di carboplatino-paclitaxel per il trattamento del carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente. Questo approccio terapeutico rivoluzionario è specificamente destinato alle pazienti adulte con una condizione genetica nota come deficit di riparazione del mismatch (dMMR)/MSI-H (alto livello di instabilità dei microsatelliti), e che sono candidate a una terapia sistemica.
La recente approvazione rappresenta un passo significativo poiché converte in una piena approvazione anche l’approvazione condizionata precedente di dostarlimab in monoterapia, ma in seconda linea, per le stesse indicazioni. Hesham Abdullah, Vicepresidente Senior, Global Head Oncology, R&D di Gsk, sottolinea l’impatto positivo che questa decisione potrebbe avere sulla vita delle persone affette da questa forma di cancro dell’endometrio. Attualmente, le opzioni terapeutiche standard spesso portano a progressioni della malattia e risultati a lungo termine deludenti.
Il verdetto favorevole dell’Unione Europea si basa sui risultati dello studio Ruby, che ha dimostrato una durata mediana di follow-up di oltre 25 mesi. In particolare, dostarlimab in combinazione con la chemioterapia ha portato a una significativa riduzione del 72% del rischio di progressione della malattia o morte rispetto alla sola chemioterapia. In un’analisi esplorativa della sopravvivenza globale, è emerso un calo del 70% del rischio di morte nei pazienti trattati con la combinazione rispetto alla sola chemioterapia.
Mansoor Raza Mirza, l’oncologo capo dell’Ospedale Universitario di Copenaghen e ricercatore principale dello studio Ruby, commenta l’approvazione definendola un nuovo standard di cura per alcune pazienti con cancro dell’endometrio avanzato o ricorrente. Il cancro dell’endometrio è il tumore ginecologico più comune nei Paesi sviluppati, con una previsione di un aumento del 40% nei tassi di incidenza tra il 2020 e il 2040.
La terapia di combinazione ha dimostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità coerente con i profili noti, con le reazioni avverse più comuni che includono eruzione cutanea, ipotiroidismo, aumento degli enzimi epatici, febbre e pelle secca. La recente approvazione segna un progresso significativo nella lotta contro il cancro dell’endometrio e potrebbe offrire nuove speranze a migliaia di pazienti in tutta l’Unione Europea.
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