La pandemia ha fatto emergere tutte le debolezze della presa in carico territoriale del paziente ed ecco che soprattutto le regioni del Sud si trovano ad affrontare una vera e propria emergenza diabete
Il diabete è una malattia cronica che spesso significa anche altre malattie e la presa in carico, che non può che essere territoriale, di un paziente diabetico deve avvenire a 360°. La pandemia ha fatto emergere tutte le debolezze della presa in carico territoriale del paziente ed ecco che soprattutto le regioni del Sud si trovano ad affrontare una vera e propria emergenza diabete.
È emergenza diabete anche perché il diabete rappresenta la prima causa di cecità, la prima causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, la seconda causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, la concausa di metà degli infarti e degli ictus.
È emergenza diabete perché In Italia secondo il bollettino epidemiologico nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità sarebbero circa 3,4-4 milioni le persone con diabete ma circa 1-1,5 milioni quelle che non sanno di averlo, mentre 4 milioni di persone sarebbero ad alto rischio di sviluppare la malattia.
Oltre ai costi diretti, che ricadono sulle tasche del Servizio Sanitario Nazionale, ci sono anche i costi indiretti di questa malattia, quelli sociali imputabili ad esempio ai giorni di lavoro persi dalle persone ammalate di diabete. Ed anche per questo parliamo di emergenza diabete!
La malattia ha elevati costi che possono essere drasticamente ridotti se, come suggerito dal PNRR, si investisse in innovazione. Si stima che i risparmi sarebbero di oltre il 45%: un paziente diabetico che costa circa 3.500 € all’anno al Servizio Sanitario Nazionale, il 60% di questi costi vengono assorbiti dalle ospedalizzazioni, potrebbe costare ben 1.600 € in meno. Insomma, l’emergenza diabete ha un forte impatto sulla nostra economia!
Se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha stanziato la più parte delle risorse tra reti di prossimità, strutture, servizi di telemedicina, innovazione, ricerca e digitalizzazione; ecco che il Diabete è la patalogia “ideale“ su cui il PNRR potrebbe produrre risultati per uscire dall’emergenza diabete.
Al Sud, dove l’emergenza diabete è ancora più emergenza, Motore Sanità ha organizzato un Evento Focus, con il contributo incondizionato di ABBOTT e BOEHRINGER INGELHEIM. Le Regioni si hanno dato voce alle loro esperienze e alle loro e alle loro proposte per migliorare l’assistenza sul territorio quindi la presa in carico del paziente diabetico.
I quesiti dell’emergenza diabete sono molti: l’innovazione prodotta da farmaci e devices in Italia, ha un accesso equo ed uniforme paragonabile a quello di altri paesi europei? E in Italia le regioni offrono un panorama uniforme circa l’accesso? Quali opportunità potrà fornire il PNRR, come verrà declinato nelle varie regioni e sarà in grado di rispondere alle esigenze delle persone con diabete? Il cambiamento organizzativo previsto sarà in grado di garantire più facile accesso all’innovazione e ai percorsi di cura semplificando la presa in carico ed il monitoraggio? Punterà sull’educazione e sull’empowerment della persona con diabete?
E poi, in piena emergenza diabete è arrivata la “rivoluzione“ della Nota 100 dell’Aifa che sancisce l’importantissimo ruolo dei Medici di Medicina Generale nella presa in carico del paziente diabetico: i Medici di Medicina Generale possono prescrivere le opportune terapie necessarie a gestire il trattamento del diabete, anche in una fase di controllo non ottimale, e di considerare la necessità di una eventuale valutazione da parte dello specialista.
Punto debole resta ancora il paziente che necessita di informazione e formazione. Il paziente, o presunto tale, che spesso non sa di avere il diabete. Il diabete è una malattia che il paziente deve conoscere e gestire in prima persona! Emergenza diabete significa anche emergenza informazione sul diabete.