Travolti da informazioni scorrette, da fake news e messaggi fuorvianti, succede soprattutto quando il tema è la salute della persona e attraverso i socialnetwork, specialmente. Quando si ha a che fare con la salute dei bambini è ancora più preoccupante la situazione. E a dirlo sono proprio i pediatri di famiglia che dicono a chiare lettere “Sfatiamo i falsi miti per tutelare la salute dei bambini”.
Contrastare la disinformazione, fornendo strumenti concreti ai genitori e agli operatori sanitari affinché possano evitare azioni scorrette, è una delle priorità emerse dal tavolo sulla pediatria che Motore Sanità ha organizzato a Catania, il 30 novembre. Febbre e dolore gli argomenti affrontati dagli esperti.
Come ha spiegato Silvia Zecca, vice segretario nazionale alla Tesoreria della Federazione italiana medici pediatri “tutti gli argomenti che mettono ansia al genitore sono facile oggetto di fake news e uno di questi è proprio la gestione della febbre. Il ruolo del pediatra di famiglia è quello di sfatare i falsi miti con spiegazioni che possono indirizzare meglio il genitore sui veri problemi dei bambini e creare un’alleanza tra pediatri e genitori nell’assistenza del bambino”.
Secondo la dottoressa Zecca, anche i pediatri devono entrare anche nei social e nei siti e trasmettere le informazioni corrette “perché sono un importante contributo non solo per il nostro lavoro ma anche per ridurre gli accessi impropri negli ospedali e nel pronto soccorso” ha spiegato.
“Dobbiamo perciò ripartire con un messaggio chiaro e più tranquillizzante dopo un periodo, la pandemia Covid, in cui abbiamo dato messaggi differenti: ora siamo nella condizione per tornare a trattare la febbre come andava trattata e come va trattata”.
Infine, ecco alcuni falsi miti da sfatare: “che più alta è la febbre più è grave la malattia – ne ha snocciolato alcuni la dottoressa Zecca -; che la febbre se non trattata subito può raggiungere valori altissimi; che il brivido può essere un sintomo di una convulsione; che la febbre si tratta con l’antibiotico. Tutto questo è falso. In caso di febbre, il mio consiglio ai genitori è: osservate il bambino” ha concluso Silvia Zecca.