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Gender gap: il Covid frena la carriera delle oncologhe

Per gender gap si intende il divario esistente tra uomo e donna in tanti ambiti diversi, ma che impattano profondamente sulla vita quotidiana come la salute, l’educazione, il lavoro, i salari, la carriera. Il Gender Gap è una realtà che colpisce trasversalmente tutte le professioni sanitarie e quindi anche il mondo della sanità e della scienza.

Per esplorare il fenomeno nel mondo sanitario, ESMO Women for Oncology ha condotto un sondaggio i cui risultati sono stati appena pubblicati. I dati dimostrano senza ombra di dubbio che le donne in oncologia hanno potuto dedicare meno tempo alla ricerca durante e dopo le fasi di lockdown. Già prima le donne oncologhe erano già sottorappresentate nelle società scientifiche e professionali come leader e nelle riviste oncologiche di alto livello come primi e ultimi autori nel mondo pre-pandemia. Ora, il COVID-19 ha ulteriormente aggravato il divario di genere nella ricerca sul cancro.

Ad esempio il tasso delle pubblicazioni delle donne è calato notevolmente durante la pandemia
Le donne rappresentano solo un terzo degli autori che pubblicano articoli legati al COVID-19
Solo 1 su 3 ha dichiarato di aver avuto un ruolo di leadership

In un sondaggio condotto dal Comitato ESMO Women for Oncology (W4O) nel giugno 2020, le donne hanno riferito di aver dedicato meno tempo alle attività scientifiche durante i lockdown dello scorso anno rispetto a quanto riportato dai partecipanti maschi, con una tendenza che rimane costante anche dopo la fine del lockdown.
Poiché le donne sono state in prima linea nell’emergenza sin dalle prime fasi, rappresentando il 76% degli operatori sanitari in Europa, il Comitato W4O ha deciso di lanciare il sondaggio per valutare l’impatto della pandemia sulla vita delle oncologhe e degli oncologi e per identificare possibili differenze legate al genere. I risultati del sondaggio suggeriscono che le donne hanno pagato il prezzo più alto in termini di produttività legata alla ricerca. Ciò è in linea con altri studi condotti di recente che riportano che il tasso delle pubblicazioni delle donne è calato durante la pandemia e che esse rappresentano un terzo di tutti gli autori che pubblicano articoli legati al COVID-19.

Uno scenario preoccupante è stato delineato anche nelle opportunità di leadership per le donne oncologhe. Le donne sono state coinvolte meno nei comitati consultivi o nei gruppi che si occupavano di COVID-19 e la loro partecipazione era generalmente limitata al rispettivo istituto piuttosto che a livello regionale, nazionale o internazionale, e solo una su tre ha dichiarato di aver avuto un ruolo di leadership. ESMO è la principale organizzazione professionale per l’oncologia medica. Con oltre 25.000 membri che rappresentano professionisti di oncologia da oltre 160 paesi in tutto il mondo, ESMO è la società di riferimento per l’educazione e l’informazione in oncologia. ESMO si impegna a offrire la migliore assistenza alle persone affette da cancro, promuovendo cure oncologiche integrate, supportando gli oncologi nel loro sviluppo professionale e sostenendo una cura sostenibile del cancro in tutto il mondo.
Con la costituzione del Comitato ESMO Women for Oncology, avvenuta nel 2015, ESMO mira a sensibilizzare la comunità oncologica sulle differenze di genere e a supportare lo sviluppo di leadership femminile in oncologia.

Per maggiori informazioni:
https://www.esmoopen.com/article/S2059-7029(21)00090-9/fulltext

Se vuoi saperne di più sulla psiconcologia puoi leggere questo articolo https://mondosanita.it/psiconcologia-che-cosa-offre/

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